Rete Critica, la rete dei blog e siti indipendenti di informazione e critica teatrale nata nel 2012, si riunirà al Laboratorio Olimpico di Vicenza sabato 1 e domenica 2 ottobre 2016 nell'Odeo del Teatro Olimpico.
Nella giornata di sabato 1° ottobre, a partire dalle 10.00, si discuterà del ruolo e dell'evoluzione dei Festival, con reportage sugli eventi che hanno animato l'estate e riflessioni sulla funzione di queste manifestazioni. "Festival. Reportages e riflessioni" è il titolo della giornata alla quale parteciperanno critici, studiosi, operatori culturali (per approfondire, maggiori info sul sito di Rete Critica).
Nella giornata successiva la giuria di Rete Critica sceglierà le terne finaliste del Premio Rete Critica 2016, nelle tre categorie Miglior spettacolo/compagnia, Migliore progettualità/organizzazione e Migliori strategie comunicative virali. Pubblichiamo qui a seguire le votazioni del "primo turno" della nostrra redazione, fase in cui sono previste cinque segnalazioni tre delle quali all'interno delle categorie proposte.
1. Spettacolo/compagnia
Anagoor per Socrate. Il sopravvissuto. Una riflessione su un tema, l'educazione, che nel teatro italiano sono in pochi a condurre, innestando così un dialogo con ampi strati del mondo legato al “sociale” e restituendo al teatro spessore culturale; Anagoor ci arriva con pudore e senza la presunzione di avere già capito tutto, intersecando la storia della filosofia con la letteratura italiana contemporanea di Antonio Scurati.
2. Organizzazione/progetto
KLM. Il raro tentativo di dare vita a una formazione che unisce tre diverse compagnie (Kinkaleri, Le supplici, MK) portato anche sul piano culturale e non solo organizzativo-economico. Fra i percorsi immaginati ci sono azioni che rinnovano domande sulla danza e sul suo peso culturale (Courtesy. Il discorso della danza, Roma, dicembre 2015).
altrevelocita.it/courtesy-il-discorso-della-danza-angelo-mai-roma-17-e-18-dicembre.html
3. Comunicazione
La rivoluzione è facile se sai come farla. Uno spettacolo che è diventato anche un piccolo “caso” mediatico presso giovani e giovanissimi, con sale pienissime (spesso non teatrali come club musicali o centri sociali). La risonanza data dal lavoro con la band Lo Stato Sociale ne ha creato le condizioni, operazione che l'ensemble artistico (guidato da Nicola Borghesi, anche promotore del festival bolognese 2030) ha costruito “guadagnandosela” nel tempo.
altrevelocita.it/il-cinismo-generazionale-della-rivoluzione.html
4. Punta Corsara. Uno dei pochissimi gruppi di attori e attrici italiani che ha ricostruito una tradizione da indossare e rinnovare: da Petito a Blok, da Shakespeare a Molière, fino alle ultime scritture originali come il notevole Il cielo in una stanza, scritto da Emanuele Valenti e Armando Pirozzi. La compagnia ci pone una domanda sul senso dell'essere attori e attrici oggi, trovando una personale risposta nella relazione complessa fra personaggi e biografie, fra finzione drammatica, storia e attualità italiana.
altrevelocita.it/il-cielo-in-una-stanza-linchiesta-surreale-di-punta-corsara.html
5. Lele Marcojanni. Collettivo di videomaker che fa un uso ampio del video integrato alla grafica, allo storytelling e all’oggetto delle riprese. L’originalità della proposta è la capacità di mettersi in relazione in maniera articolata con i contesti nei quali operano, sperimentando forme nuove, ma per nulla “fighette”, come al Festival di Santarcangelo nel quale lavorano da sei anni inventando modalità inedite per relazionarsi alla scena contemporanea. Con Stamattina ho messo le tue scarpe, sul disagio mentale, hanno sperimentato il cinema urbano e dispositivi esperienziali. Collaborano fra gli altri con BilBolBul, festival di fumetto a Bologna e con il festival Totem. Loro ultimo lavoro è Revolution on the carpet sulla storia dell’Iran raccontata attraverso gli occhi di chi vive in esilio.
Le votazioni in tempo reale di tutte le realtà aderenti si possono seguire su questa pagina