Se Ipercorpo è una panoramica su alcuni filoni delle ricerca elettronica contemporanea, allora la serata di oggi può essere considerata la più “estrema”. Questo il pensiero di Davide Fabbri, curatore della programmazione musicale. D’incise è l'artista in questione, Zymogen la net-label che farà da contorno con dj set in apertura e in chiusura. Fabbri presenta il concerto attraverso alcune parole chiave: «Se Agf poteva stare al livello del terreno, per D’incise dobbiamo parlare di sottosuolo. Si tratta di un artista dalla produzione cospicua, che si affida a un immaginario arrugginito, in cui si riciclano il rumore e gli errori delle macchine». Come si diceva, il concerto sarà presentato nella cornice dell’etichetta virtuale italiana Zymogen. Anche se di Italia c’è ben poco, dal momento che gli artisti prodotti vengono da ogni lato del continente. La performance live è una rarità per chi si affida alle net label, spesso contenitori virtuali per musicisti più simili agli avatar dell’ambiente virtuale. Ma se uno dei rischi delle etichette sulla rete è proprio la perdita del contatto umano, la mancanza di una comunità e di una fisicità, non vi è dubbio che molti sono anche i vantaggi: la distribuzione avviene gratuitamente, e si riesce così a monitorare con precisione il “seguito” di ogni lavoro grazie al sistema dei download. Inoltre si tenta di superare il modello del diritto d’autore: le net label aderiscono al “Creative Commons”, una licenza che garantisce il rispetto dell’autorialità prevedendo la libera diffusione a patto che la fonte venga riconosciuta. Si voglia o meno, sarà questa la strada praticata nel futuro. Come spesso accade quando l’arte in ombra viene illuminata dal mainstream, molte innovazioni vengono prese, adottate, divulgate: basta pensare all’ultimo disco dei Radiohead, che uscirà in un primo momento solo on line e ogni utente potrà liberamente decidere quanto pagare. La conclusione la lasciamo a Fabbri: «Si tratta di un universo di comunicazioni e di rapporti ormai parallelo, e non è più possibile evitare di entrare in contatto con l’aspetto virtuale del nostro lato creativo. Certo, una volta aperto il canale, occorre tornare a immaginare le radici, con la consapevolezza forte del nostro essere uomini».