Mauro Stagi / Alessandra Maoggi / Manu Atzeni
Roberto Zucco è la reinvezione letteraria delle vicende di un criminale vagante che seminò terrore nelle strade francesi negli anni ‘80, scritta da Bernard Marie Koltés. Il Roby’s Zoo di Mauro Stagi è una mitragliata di parole che sequenzano una rx delle nostre pianure, sono occhi che descrivono ciò che tutti vedremmo in assenza di narcolessia. Le parole di Alessandra Maoggi affondano nella piaga, gli scratch di Manu Atzeni liberano il free- style.
Le mie esibizioni sono di tutt’altra natura rispetto a quella musicale, essendo più performer e attore, anche se ho avuto sempre intorno musicisti con cui dialogare. Quindi per me è già una novità affrontare un lavoro più dal punto di vista ritmico e musicale che da un punto di vista interpretativo. Ma l’idea di questa performance/concerto è stata proprio quella di rendere una storia o meglio vicenda tragica attraverso i suoni e linguaggi che si rifanno alle nuove sonorità urbane piuttosto che la musica elettronica e che fossero attuali e diversi da quelli che di solito fanno parte del bagaglio di un attore, questo è stato il punto fondamentale da cui sono partito per sviluppare tutto il lavoro. (Mauro Stagi)
http://www.myspace.com/sunykaram
Si chiamavano Die fesche Lola, citavano Marlene Dietrich, poi la sexy Lola è morta e ora sono i Lola’s dead. Dal 2002 la formazione attuale comprende: Tommaso Cantini, Edoardo Farnioli, Albero Coco, Lorenzo Cappelli. Senza legarsi a un genere definito, non mascherano l’attitudine post-rock: la dialettica tra le due chitarre, una distorta e una limpida, offre sensazioni cupe e alle volte spettrali.
I nostri pezzi, lunghi e ad ampio respiro si prestano male ad una drastica selezione. 20 minuti per noi equivalgono a 2 soli pezzi, una selezione estrema. Quali? Perché? Beh, per far spiccare cioè che Lola è, oltre che morta, ovviamente. Ma per fare questo è bene rimarcare ciò che più è radicato del nostro stile, ma anche la direzione intrapresa dal lavoro più recente. 2 pezzi abbiamo detto, e allora viene naturale: un pezzo consolidato e un nuovo arrivato. La nostra è una ricerca in più direzioni. è una ricerca sulla melodia, con la presenza di un cantato anche là dove non te lo aspetti. E' una ricerca nei suoni, con intriganti puliti e bombardanti distorti. è una ricerca strutturale, perdendo la pratica comune di riproporre il riproposto. Non è una ricerca al consenso.. ma se arriva tanto meglio! (Lola’s Dead)
http://www.lolasdead.com/
Topsy the Great fondono il punk al noise in uno sviluppo articolato, introdotto da accelerazioni e ripensamenti e da impianto ritmico che si risolve nella ciclicità e nella reiterazione di complesse strutture metriche. Nel 2009 esce il loro primo ep omonimo e con questo si presentano al pubblico dei live; l’anno successivo esce VOL.II. Attualmente lavorano al loro nuovo disco.
Di solito in 35-40 minuti ci rientrano 13-14 pezzi, in 20 minuti ce ne stanno 7: una divisione quindi, o un fratto 2 se preferite. I 7 pezzi che eseguiremo, oltre ad essere suonati con una soluzione del tipo 1°-2°-3° pausa 4°-5°-6° e 7°,li abbiamo scelti perchè ci sembrano adatti a raccontarci: un racconto riassumibile in una sorta di entrata - bagno - uscita. (Topsy The Great)
http://www.myspace.com/topsythegreat
Bad Apple Sons
I Bad apple sons sono Clemente Biancalani, David Matteini, Andrea Cuccato, Andrea Ligia. Hanno aperto i concerti de Il Teatro degli Orrori e dei Marlene Kuntz. Nel 2008 vincono la XX edizione del Rock Contest di Controradio. Coward (2007) è il loro primo ep e nel 2010 esce l’album. Influenzati dall’underground, musicano un’oscurità a tratti psichedelica.
In questi pochi minuti i Bad Apple Sons, proponendo per la prima volta pezzi inediti della loro produzione, ricostruiranno un percorso teso alla ricerca di una musica essenziale, scarna nei suoni ma al contempo schizofrenica e violenta, tesa alla totale partecipazione emotiva dell’ascoltatore. Venti minuti claustrofobici, quindi, densi di suggestivi impatti sonori e lirici, ma anche di silenzi palpitanti di attesa. I Bad Apple Sons vi augurano una buona serata. Che Dio vi benedica.(Bad Apple Sons)
http://www.myspace.com/badapplesons
Chambers
Le note dei Chambers partono dalla cima di un picco: quando le ascolti ti trovi a valle, e vieni travolto. Loro dicono che la parola rilassato non esiste: Andrea (voce), Alberto (chitarra), Theo (chitarra), Gigi (basso), Nicola (batteria) sono il nucleo sonoro da cui sgorga l’hardcore. Stargli di fronte può significare scendere negli abissi: oppure inseguirli, per decifrare il rumore. Nel febbraio 2010 esce il loro album (ST, vinile).
Abbiamo pensato soltanto a che cosa in questo caso avrebbe il respiro troppo lungo e a concentrare più energia possibile in 20 minuti. Nient’altro (Chambers)
http://www.myspace.com/chambersssss
Walking the cow
È un folk rigato da inflitrazioni electro. Sono motivetti di accordi semplici che restano in testa dopo pochi secondi. È una voce che soffia melanconia, ma poi presto svolta dimenticando il passato. Walking the cow è Michelle Davis, Paolo Moretti, Nico Volvox, Dathys B., Martino Lega.
L’esibizione dei Walking the Cow è la trasposizione scenica della risposte ad alcune domande che le mucche stesse si sono poste: Costola rotta, Lavoro, Teatro, Runner.
Non è necessario riflettere sulle domande, ma apprezzare la qualità delle risposte; come sempre. Il silenzio è miglior modo per apprezzare il flusso consequenziale. Noi portiamo le risposte. Voi state per portare le domande. (Walking The Cow)
http://www.myspace.com/thewalkingthecow