Qualcuno lo chiama l'esercito delle cuffiette bianche. Chi fa esercizio ascetico da démodé le sostituisce con quelle vecchie del walkman, nere. Di qualunque colore siano, impossibile non notare i fili che penzolano dalle orecchie di cantori isolati che si cimentano in sing-a-long solitari e solitamente stonati o in incedere ritmici modulati su colonne sonore private nel rumore indistinto del traffico.
Dall'avvento dei lettori mp3 si è radicalizzata una modalità di ascolto diffuso e pervasivo che invade ogni istante e ogni transito del vivere, slegata com'è dalla materialità dell'oggetto disco. Non solo i fruitori, ma anche i discografici e i produttori hanno dovuto arrendersi al fatto che la musica ha cambiato formato, con buona pace dei puristi dell'audio, naufraghi isolati nel mare magnum dei file compressi.
Sembra essere questa la rivoluzione permanente in atto nel mondo di oggi, rivoluzione i cui effetti più evidenti si esplicano proprio a livello di fruizione. Il progetto Addone si sviluppa proprio a partire da un'analisi di questo tipo di effetti e li trasforma in input creativi con cui confrontarsi. Roberto Rettura, musicista nonché cervello sonico e anima rumorista del gruppo nanou, e Diego Schiavo, sound designer dalle collaborazioni eccellenti, uniscono le loro diverse attitudini per una formazione inedita che debutta in occasione di Ipercorpo.
Rettura spiega come Addone «mixi diverse entità musicali - canzoni, suoni, modalità, scalette - per creare un concerto fatto di sonorità più che di veri e propri brani», in un ricalcare quelle che sono i modi dell'ascolto permesse dai lettori digitali. La riflessione dei due artisti restituisce in forma esperienziale quello che è la conseguenza più evidente della “musica trasportabile” ovvero il suo innesto, spesso idiosincratico, con il mondo circostante in uno slittamento costante tra i mood sonori privati e la realtà esterna condivisa. A ciò si aggiunge la conseguente modalità che più scardina il fare artistico di un musicista, ovvero il disintegrarsi dell'oggetto album come veicolo e il suo venire sostituito dalla forma playlist: una struttura aperta modificata dal fruitore, la democratizzazione estrema di un ascolto onnipervasivo.