Gran finale per Performing Gender – Dance Makes Differences all'Arena del Sole di Bologna. Sabato 11 novembre alle ore 18 i sei giovani professionisti della danza selezionati per partecipare alla tappa italiana del progetto presenteranno pubblicamente l'esito della loro ricerca coreografica.
Capofila dell'intero progetto europeo è Gender Bender, festival prodotto dal Cassero LGBT Center di Bologna, che per questa occasione ha attivato una partnership con sei realtà di cinque paesi europei: il Comune di Bassano del Grappa e il suo Centro per la Scena Contemporanea, il festival City of Women di Lubiana (Slovenia), il Boulevard Festival di s-Hertogenbosch in collaborazione con Dans Brabant (Paesi Bassi), Paso a 2 - Certamen Coreogràfico de Madrid (Spagna) e Yorkshire Dance di Leeds (Regno Unito).
I sei artisti - Roberta Racis (Italia), Nataša Živković (Slovenia), Jija Sohn (Paesi Bassi), Koldo Arostegui Gonzaléz (Spagna), Sophie Unwin (Gran Bretagna) e Greta Pieropan (Italia) – sono stati impegnati in un'intensa settimana di training sia fisico che teorico sui temi delle differenze di genere e orientamento sessuale nella danza contemporanea. Performing Gender mira infatti a creare un contesto di formazione, della durata di due anni, per un gruppo di professionisti della danza – 5 dancemakers, 5 dance dramaturgs e 50 giovani danzatori professionisti – incentrato attorno ai ruoli di genere, nel tentativo di fornire strumenti fisici e teorici con cui esprimere le nuove forme dell’identità contemporanea a un’audience ampia e trasversale, in vista di un superamento dei pregiudizi e per la fondazione di un dialogo aperto sulle differenze.
Per la tappa bolognese il programma è stato ampio e articolato: oltre alle lezioni teoriche tenute dalla studiosa Susanne Franco e al training fisico per i danzatori sono stati organizzati alcuni laboratori con artisti ospiti. Il coreografo Felix Ruckert ha tenuto un workshop sulla bisessualità in cui giocosità e senso dell’umorismo sono state le chiavi per l’indagine e per una eventuale espansione della propria identità e orientamento sessuale, Dynams Teatro ha indagato la percezione epidermica dell'imbarazzo nella dinamica del confronto, mentre il workshop di Giorgia Nardin è stato dedicato alla celebrazione di queer, femme, trans, persone etnicamente ambigue, corpi resilienti e militanti. I coreografi hanno inoltre incontrato realtà locali come i ragazzi del centro documentazione handicap Accaparlante all'interno di un laboratorio attraverso la scoperta del proprio corpo e dei propri limiti, e gli attivisti del MIT- Movimento identità Transessuale, fondato nel 1982 – un’organizzazione no-profit che difende e fornisce supporto per i diritti delle persone transessuali, transgender e genderqueen. Partner di questa trainining week bolognese di Performing Gender – Dance Makes Differences sono stati: GRACE - Horizon 2020 Marie S. Curie Actions, Associazione Orlando e Biblioteca Italiana delle Donne, Accaparlante – Centro Documentazione Handicap, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Moderne dell’Università degli Studi of Bologna, MIT Movimento Identità Trans, Dynamo Velostazione, Atelier SI.
Non resta che osservare come tutti questi input siano stati assorbiti e tradotti dai giovani artisti selezionati, per un appuntamento di danza che si annuncia capace di scardinare canoni e aspettative.