Perché un festival ha un direttore?
Perché un festival non ha un direttore?
Un festival è un programma?
Un festival è un progetto?
Un festival ha nazionalità?
Cos’è un festival Internazionale?
Chi paga un festival?
A chi si rivolge davvero un festival?
E’ importante la storia di un festival?
Chi sceglie il direttore di un festival?
Come si sceglie un direttore di un festival?
Un festival ha una comunità?
Che dialogo esiste fra gli artisti e un festival?
Che rapporto con il territorio ha un festival?
Un festival è una vetrina?
Che spazio hanno le nuove generazioni in un festival?
Che ruolo ha la critica in un festival?
Che cos’è il giornale di un festival?
Come si incontra il pubblico a un festival?
Come si incontrano gli artisti a un festival?
Cosa vuol dire la parola “festival”?
Come si confronta il festival contemporaneo con il territorio? (la città contemporanea non ha più un solo nucleo ma si diffonde sul territorio, non espandendo il centro nelle periferie ma densificando e dando significato ai nuclei liminali)
Il festival valorizza le risorse culturali del territorio dove nasce? In che modo?
Come un festival può lavorare sul pubblico di un territorio?
Per un festival, quali sono le mediazioni che si possono avere con il territorio?
Il festival è una declinazione di turismo?
Qual è il pubblico di un festival?
Cosa dovrebbe trovare il pubblico andando a un festival?
Quanto la presenza del festival deve farsi sentire nella città dove si svolge? Quanto deve essere centrale o quanto marginale?
Di che architetture necessita il teatro e il festival?
E’ possibile che i festival si reggano sul lavoro di volontari?
Cosa garantire a un volontario di un festival?
Che rapporto dovrebbe esserci tra i festival e le stagioni “invernali” dei teatri?
Come dare continuità a un festival anche durante il periodo invernale? Quali attività si possono portare avanti?
Ha senso un festival che si esaurisce in dieci giorni?
Un festival deve rendere conto della diversità dei linguaggi scenici di oggi?
La funzione di un festival è quella di porsi anche come laboratorio creativo, come zona di “incolto” o si deve privilegiare una severa selezione?
Come mostrare una o più direzioni nella scelta curatoriale senza produrre nuove etichette, settarismi, movimenti (e quindi rischiando di consumarli nel giro di una stagione)?
Che spazio bisognerebbe dare all’interno di un festival ai gruppi emergenti?
Un festival estivo deve basare la propria programmazione sulle novità?
Potrebbe esistere un festival senza nessuna prima nazionale, ma con lavori scelti in base a un’idea, una domanda, un conflitto?
Che spazio dare ai “bambini” durante un festival?
il teatro è rito. in cosa cambia il rituale contemporaneo?
Quale il futuro dei festival?
Come svincolare l’idea di festival dal mero intrattenimento?
Come valutare la qualità di un festival?
Che necessità sussiste nella costruzione di un festival?
Come un festival può svincolarsi dalla diffusa propensione al consumo culturale?
Può un festival essere luogo di uno spreco ossia della volontà estrema di salvaguardare un tempo estraneo all’economia corrente dello spettacolo?
Un festival può essere un luogo di pensiero permanente?