RECENSIONI > Danza Macabra. This is the end my only friend the end di Babilonia Teatri
È un periodaccio. Invecchiare, come ammalarsi, non è consentito. Allora meglio «comprare un boia». È fastidioso come un tarlo il pensiero che Babilonia Teatri ficca in testa al pubblico di Santarcangelo 40: This Is the End My Only Friend the End. Altrimenti sei carne da macello. Come il maiale squartato che si schianta al suolo dal soffitto della Corderia. Altrimenti sei cervello che marcisce, spento davanti alla tv accesa, o mosso dal pilotaautomatico-facebook che ti ricorda di dire ciao al tizio che non vedi da un po'. La parola prende dal detto colloquiale e diventa potente, urlata dal coro. Un coro "imperfetto", perché per la prima volta ci sono dieci nuovi performer scelti fra quasi duecento che hanno risposto all'invito della compagnia su YouTube, chiamati a costruire uno spettacolo attraverso un laboratorio. Babilonia Teatri ci pone domande sulla rimozione della morte nella società contemporanea: nel titolo la risposta dei Doors, poi trenta minuti di estratti dalle frasi fatte del trash quotidiano. Mix di voci pop che si chiude sulle parole di Luigi Tenco: Ciao amore ciao, un ballo di gruppo prima dell'ultima corsa.
Martina Melandri
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