RECENSIONI > Liberta' e' partecipazione. Pura Coincidencia di Roger Bernat, Super Night Shot di Gob Squad
L'idea di partecipazione del pubblico è di nuovo al centro di alcuni dei lavori. Pura Coincidència di Roger Bernat, che per questo lavoro dichiara di aver lavorato su Insulti al pubblico di Peter Handke, è tra questi. Si tratta però di una pura concettualizzazione del brillante testo di Handke, citato direttamente solo all'ultimo minuto, quasi a giustificarsi di averlo tirato in ballo. Perché Pura Coincidència è composto dalla trovata, piuttosto banale, di filmare il pubblico che aspetta di entrare in sala per poi riproporre il video, che carpisce frammenti di discorsi, discussioni di gruppo, e zumma sui primi piani. Il tempo del teatro, costruito e recitato, diventa il tempo fluido ma non spettacolare della vita reale. Questi e altri spunti appaiono in sovrimpressione al filmato, per costruire il classico meccanismo dell'arte contemporanea in cui è possibile comprendere tutto e il contrario di tutto. Un meccanismo che non prende posizione perché potrebbe avere tutte le posizioni possibili. Qui non si tratta di camminare lungo il crinale fecondo dell'ambiguità, ma di imbellettare di estetica contemporanea l'impasse odierna.
Gob Squad, collettivo anglo-tedesco, ha lavorato su meccanismi simili. Il loro Super night shot è un film senza montaggio e in diretta, proiettato su schermi paralleli. I quattro attori fanno percorsi diversi in giro per Santarcangelo, seguendo un canovaccio da film hollywoodiano, con l'eroe che deve salvare il mondo e baciare la sua bella. Al centro la solitudine dell'uomo contemporaneo che spera di potersi riscattare grazie alla celebrità mediatica. È un lavoro intelligente ma leggero, i cui toni demenziali divertono senza scadere nel compiacimento e creano un meccanismo a più livelli che ragiona sul confine liquido tra realtà e fiction. Il piano di finzione è ben chiaro a chi guarda e anche alla gente che casualmente finisce nel film, che sa di essere ripresa. Il meccanismo è smontato, finalmente disarmato, artisti e pubblico sono sullo stesso piano. Non c'è l'ossessione pornografica di guardare dentro e a tutti i costi, ma una mano tesa attraverso il teatro per riprendersi insieme un pezzo di realtà.
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