TEATROGRAFIA
Hevel, morte-transizione
“invocazione degli spiriti dal Manfred di Schumann-Byron recitato da Carmelo”, Ravenna 7 ottobre 1992.
Cantico dei cantici
Ravenna, saletta Robur 7 settembre 1993.
Introitus e Cantico dei Cantici
exposition vivante, Ravenna 1994;
Ipotenusa d'amore e Il ginepro
favola cimiteriale, Forlì Cesena 1995.
Psalmodia
con Fanny & Alexander e il Gruppo vocale Octoechos, Ravenna luglio 1996.
Con mano devota
(stazione lignea), Bologna 1996.
Ponti in core
di e con Fanny & Alexander, 1996.
Vita immaginaria
di Fanny & Alexander, 1997.
150.000.000 Sinfonia majakovskiana
con la direzione di Pietro Babina e coproduzione di Teatrino Clandestino, Fanny & Alexander, Ravenna Festival 1997.
La felicità di tutti
di e con Fanny & Alexander, Sesto Fiorentino 1998.
Sulla turchinità della fata
di e con Fanny & Alexander 1999;
Storia infelice di due amanti e Romeo e Giulietta
di e con Fanny & Alexander e con Stefano Tomassini, 1999.
Romeo e Giulietta - et ultra
di e con Fanny & Alexander e con il contributo e la partecipazione di Stefano Tommasini, Sara Masotti, Davide Savorani, Laura Manzari, Enrico Fedrigoli, Giammarco Volta. Interzona, ex magazzini generali, Verona 2000.
Was it a cat I saw?
videoconcerto attraverso lo specchio per pianoforte e flauto, Centuria (due videoconcerti) e Mon coeur mis à nu di e con Fanny & Alexander, 2000.
Requiem
di e con Fanny &Alexander, Ravenna 2002. Lo spettacolo è stato insignito del Premio Lo Straniero; Premio Speciale 36mo Festival BITEF di Belgrado; Premio Speciale della Giuria a Luigi Ceccarelli per la migliore Musica e Sound Design al Festival MESS di Sarajevo con un Premio Speciale Ubu 2002 a Luigi Ceccarelli.
“[…] E' uno spettacolo sul lutto, la morte, l'abbandono. Il suo sguardo è umano, si interessa assai di più al duolo dei vivi che non al destino dei morti, e fissa il proprio occhio sul cammino faticoso e accidentato dell'elaborazione del dolore. Requiem è una discesa agli inferi. La fabula presa in prestito per la narrazione intreccia i miti discenditivi di Eros e Psiche, così come ne scrive Apuleio nel suo L'asino d'oro, e di Alice di Lewis Carroll.”
Alice > 18
di e con Fanny & Alexander, 2002.
“Questo mondo delle meraviglie è una wunderkammer, una piccola stanza, quasi tremenda e trasfigurata aula scolastica, è il dispositivo della vera soggettiva di Alice: offre protezione, ma contemporaneamente espone incondizionatamente allo sguardo”.
Nel 2003 prende il via il progetto Ada. Cronaca familiare, vincitore del premio speciale Ubu nel 2005
“[…] Ada è un romanzo imperniato sull’idea di costruzione dell’opera d’arte, come rappresentazione della propria vita. Si tratta di una cronaca familiare, della memoria di un amore incestuoso di due fratelli. I protagonisti, Ada e Van, giunti alla vecchiaia, ripercorrono le alterne fasi della loro ossessiva vicenda di reiterati incontri e separazioni nello spazio di una geografia personale, che si fa immaginaria dove non può più essere reale. Van e Ada si amano dall’infanzia e si ameranno per sempre. La loro sorellastra minore, Lucette, è perennemente esclusa dai giochi amorosi degli altri due, e costantemente abbandonata alla frustrazione e alla disperazione del suo isolamento. Van e Ada sacrificano vita (Lucette, luce ed altro), e ogni cosa loro, in nome dell’arte, o almeno di una loro specifica nozione di arte - in parte modificata da quella dell’incesto - rappresentata dal luogo cardine della vicenda, il paradiso idealizzato del loro amore: Ardis.”
C'è il timbro dello stile in questa vittoria di un'intelligenza divertita e sorprendente nel giocare conl'ambiguità della grande letteratura, misurandosi con l'inespresso. Per i Fanny & Alexander è la prova più importante di una storia già ricca di affermazioni.
Franco Quadri, La Repubblica, lunedì 20 giugno 2005
Mettere in scena Ada significa ingaggiare un duello con l'evanescenza e la duplicità del senso. Perciò la ravennate Fanny & Alexander ha osato l'inosabile.
Osvaldo Guerrieri, La Stampa, domenica 19 giugno 2005
Il progetto si compone dei seguenti nuclei:
1. Le due gemelle, Aqua e Marina, sono le protagoniste del primo nucleo [Aqua Marina]
(…) l'azione sulla scena è tutta giocata di nascosto dietro pesanti sipari o teli trasparenti per cui si ascoltano dialoghi, gridi, gemiti da coniugare con le intraviste immagini interrotte (…)
Franco Quadri, la Repubblica, lunedì 20 giugno 2005
L'enigma della storia non è semplicemente raccontato, ma è come fosse il diaframma stesso attraverso il quale la visione prende corpo. (…) è attraverso il cervello alienato di Aqua che leggiamo le vicende di un'alienazione (…)
Rodolfo Sacchettini, Lo Straniero, maggio 2005
(…) lo spettacolo si impone per la scabra intensità con cui evoca passioni e ossessioni(…)
Andrea Nanni, Hystrio n. 2, 2005
2. Ardis I (Les Enfants maudits) cinema da camera per voci, pianoforte, ondes Martenot e macchine del suono è l’Eden amoroso e infantile di Van e Ada.
La camera cosparsa di segni magrittiani si muta in una boîte à surprise del pensiero, dove ogni quadro può animarsi di volti veri o d'immagini, e i minuscoli portaritratti possono diventare vere bocche, seni, sessi, in un magico gioco di specchi e di apparizioni che ci fa viaggiare da fermi in un percorso mentale a tratti palpabile, fino a ricrearci la suggestione di profumi del tempo usciti dal nostro inconscio.
Franco Quadri, La Rebubblica, lunedì 30 giugno 2003
Invece di ridurlo e adattarlo, la scena incontra il romanzo e traccia un'inedita linea di fuga in cui farlo precipitare, lo saccheggia e ne distilla umori e colori, ne moltiplica le risonanze evitando accuratamente di rappresentarlo.
Andrea Nanni, Lo Straniero, ottobre 2003
…tutti i nostri sensi sono magicamente coinvolti in un gioco di spiazzamenti e in una bellissima avventura non solo mentale…
Sergio Colomba, il Resto del Carlino, martedì 8 luglio 2003
3. Villa Venus (Il giardino delle delizie) boudoir per video e ondes Martenot; luogo di piacere, è il luogo degli specchi e dei rimandi ossessivamente erotici.
(…) due immagini video ottenute con un procedimento digitale di invecchiamento dei volti dei due artefici, Chiara Lagani e Luigi de Angelis, immobili ma rese vive da un guizzo degli occhi, o un tremito della bocca. (…) Mentre il suono flautato delle ondes Martenot maneggiate dal vivo da Bruno Perrault (…) assolve al compito di distanziare ancor più le parole che intanto danno voce a quell'ambigua memoria.
Gianni Manzella, il manifesto, domenica 25 gennaio 2004
4. Ardis II. Scrabble for 6 players, pianoforte, ondes Martenot e macchine del suono è il luogo della feroce gelosia.
L'enigma si realizza attraverso la proposta di una serie di rebus nati dalla preziosa collaborazione di Stefano Bartezzaghi, per cui scritte e frammenti fotografici intervengono a far da specchi al complesso gioco letterario dell'autore (…)
Franco Quadri, La Repubblica, lunedì 21 giugno 2004
(…) Ardis II appare quasi lo specchio di Ardis I, ma uno specchio tinto di nero e tragicamente andato in frantumi. (…) Lo spazio, come un discorso, pare suddividersi in vere e proprie unità linguistiche, costretto quasi fisicamente a ricostruire un tessuto (o testo) andato in pezzi. Come lo spazio così anche il linguaggio appare destrutturato in lettere e sillabe, risolvere i rebus e i palindromi significa tentare di sciogliere l'enigma (…)
Rodolfo Sacchettini, Lo Straniero, agosto/settembre 2004
5. Lucinda Museum. Adieu pur elle è il luogo della colpa, e della tragica sorte di Lucette, sorellastra di Ada e Van.
Ne hanno scritto:
Magda Poli, Un museo per l’amata Lucette, “Il Corriere della Sera”, 3 settembre 2006
Alessandro Fogli, La struggente solitudine del ricordo in Il Corriere di Ravenna, 29 novembre 2005
6. Vaniada [Vaniada. Per Ada, Van, video, pianoforte, e macchine del suono] è luogo mitico della reciproca millenaria appartenenza.
E' il gioco linguistico a improntare la struttura dello spettacolo, nella doppiezza della sciarada. L'enigma come fase estrema della parola, come crocevia di possibilità aperte dal linguaggio. Ma il clima espressivo è ormai mutato. Non più la camera delle meraviglie (…) Siamo condotti all'interno di uno spazio claustrofobico (…) Nello spazio costantemente immerso nell'oscurità a tratti appaiono vaghe ombre. (…) L'azione della memoria coinvolge diversi sensi, a cominciare da quello olfattivo.
Gianni Manzella, il manifesto, domenica 10 luglio 2005
Vaniada costringeva invece attori e spettatori in un unico spazio soffocante, un angusto cunicolo nero (…) dove i protagonisti ormai invecchiati ripercorrevano le fasi della loro torbida relazione incestuosa (…) lo spettacolo pareva voler suscitare le impressioni fisiche di un estremo frammentarsi della memoria
Renato Palazzi, Il Sole - 24 Ore, domenica 19 giugno 2005
7. Trasversalmente, Rebus per Ada estrapola ed estremizza la ricerca enigmistica di Ardis II.
8. Adescamenti sviluppa il lavoro musicale di Ardis I e Ardis II in forma di concerto, e approfondisce la ricerca letteraria e linguistica in forma seminariale
“Adescamenti è un progetto concepito originariamente in due parti per Ravenna Festival. […] Adescamenti è anche una rete di allusive rispondenze sensoriali, di diversi gradienti di temperatura, di attributi e bersagli il cui centro specifico è proprio nella relazione tra letteratura, teatro e musica, e nella loro complessa, sinestetica percezione da parte dello spettatore.”
9. Speak, memory, speak è il prodromo del progetto, prima indagine che riguarda il mondo nabokoviano
“Speak, Memory, Speak è il primo passo che Fanny & Alexander affonda nel paesaggio letterario nabokoviano, una ricognizione che ha a che fare con le apparizioni e col loro strano spietato linguaggio, con un sovrumano desiderio di realtà […] L'ipnagogia così concepita ha debuttato al Festival Inteatro di Polverigi.”
10. Promenada [Concerto per voci, pianoforte, ondes Martenot o flauto, video e macchine del suono; orchestrazione: Luigi de Angelis; drammaturgia: Chiara Lagani].
“Trattasi di un evento concertistico-installativo - ultima cellula del progetto triennale. In scena cinque attori e due musicisti eseguono una partitura per voci, pianoforte e ondes Martenot o flauto elaborata sulla base di brani musicali e testuali estratti da altre dimore del progetto “Ada, cronaca familiare” e proposti in una nuova formula in cui l’elemento del video trova per la prima volta una sua presenza nell’orchestrazione delle parti, portando in scena un diverso ordine concettuale.”
Nel 2006 ha vita il Progetto Heliogabalus:
“Per il progetto Heliogabalus, che ha debuttato in Belgio a Leuven e Anversa nel febbraio del 2006, avevamo costruito una piccola orchestra di clacson di automobili e camion ad aria compressa per accompagnare con strepito la rovinosa ascesa del giovane adolescente imperatore venuto dall’oriente... La scelta delle musiche è stata condizionata dallo studio fondamentale del saggio di Kierkegaard sull’erotismo nella musica di W.A. Mozart e sui tre stadi o tappe del desiderio che corrispondono a altrettante figure chiave (il paggio Cherubino, Papageno e Don Giovanni) nelle opere Le Nozze di Figaro, Il Flauto Magico, Don Giovanni…”
Strepito per clacson e macchine del suono su arie mozartiane dal progetto Heliogabalus
“…La prima idea per Strepito nasce proprio dalla volontà di restituire tutti i materiali allora raccolti, anche quelli che sono successivamente stati esclusi dallo spettacolo, per ripercorrere l’intera parabola dei tre stadi del desiderio musicale (desiderio sognante, desiderio cercante, desiderio bramante) da cui eravamo partiti nel tentativo di estrarre dall’ombra del suo mito la figura imprendibile e sfuggente del nostro Vario Eliogabalo.
Nel 2007 debutta Dorothy. Sconcerto per Oz [produzione Macedonian Opera and Ballet e Fanny & Alexander; in coproduzione con Kampnagel Hamburg] primo spettacolo della serie dedicata al Progetto sul Mago di Oz.
“Trattasi di uno spettacolo di teatro musicale o scène lirique dove, a partire dalla favola di L.F.Baum e dal film ormai mitologico del 1939 con Judy Garland, si ripercorrono le avventure della leggendaria Dorothy nel regno dell’inautentico, del meraviglioso, del fantastico mondo di Oz. […] Il ciclone o tornado che sconvolge le carte in tavola e che ci conduce, assieme a Dorothy, di volta in volta in un nuovo gorgo musicale, non è altro che una spiraliforme composizione musicale che intreccia motivi e arie di La sonnambula di Bellini, Lakmè di L.Delibes, Madama Butterfly di G.Puccini, del Pygmalion di J.J.Rousseau - H.Coignet, del Prometheus di Alexander Skriabin, della colonna sonora originale del film, dell’inno nazionale americano, di frammenti di testi di L.F.Baum e Tommaso Landolfi. Un’orchestra da camera, una pianista, un’oboista, una violinista, tre cantanti, tre attrici e un attore sono dunque gli agenti ‘atmosferici’ di questo Sconcerto ciclonico che riecheggiano le figure e i momenti chiave della favola fantastica, in un intreccio di voci cantanti e voci recitanti…”
Cui segue Him, If the wizard is a wizard you will see... con Marco Cavalcoli, ultimo spettacolo, al momento, del progetto in atto sul Mago di Oz.
“Su un grande schermo approntato su palco è proiettato il lungometraggio del film con Judy Garland Il mago di Oz. Al di sotto, al centro della scena, la figura di un piccolo dittatore-direttore d'orchestra, ossessionato dal film, del quale esegue senza tregua il doppiaggio, arrogandosi tutti i ruoli e, di più, l’intera parte audio: voci, musiche, suoni e rumori. La comicità scaturisce proprio dall’impossibilità di poter doppiare effettivamente tutto e quindi dalla necessità di selezionare, volta a volta, le parti e i punti a cui dare voce. E‘ come se il piccolo dittatore-direttore fosse „parlato“ dal film.”
Tra la teatrografia di Fanny & Alexander vanno menzionate anche le numerose installazioni (citate di seguito in ordine cronologico dalla più recente)
VARIO
conferenza/spettacolo di e con Luigi de Angelis
dal progetto Heliogabalus
Skopje (Macedonia), MOT International Theatre Festival, 25 settembre 2006
Gli enigmi di Ada
mostra fotografica di Enrico Fedrigoli
Torino, Festival delle Colline Torinesi, Cavallerizza Reale, 7 giugno 2006
Habemus papam?
installazione per video e macchine del suono
dal progetto Heliogabalus
Bologna, "Riccione TTV", Galleria Neon, 4 maggio 2006
HOMO VARIUS SOL IT ARIUS
mostra fotografica itinerante di reperti e icone imperiali (218 d.c. - 2006 d.c. circa) di Enrico Fedrigoli
dal progetto Heliogabalus
con Filip Bilsen, Maarten Goffin, Mauro Milone
Leuven (Belgio), STUK Kunstencentrum, 7 febbraio 2006
Ada, cronaca familiare
Lucinda Museum
adieu pour Elle
Ravenna, Galleria Ninapì, 24 novembre 2005
Ada, cronaca familiare
N, O, X
installazione planetaria
Ravenna, "Ravenna Festival", Planetario, 21 giugno 2005
Ada, cronaca familiare
Rebus per Ada
installazione per 16 mm.
di Fanny & Alexander e Zapruder Filmmakersgroup
Riccione (RN), "Riccione TTV", Villa Lodi Fè, 27 maggio 2004
Ada, cronaca familiare
Villa Venus (Il giardino delle delizie)
boudoir per video e ondes Martenot
Prato, "Contemporanea 03 Festival", Palazzo Vaj, 10 giugno 2003
Ada, cronaca familiare
Speak, memory, speak
di Fanny & Alexander e Zapruder Filmmakersgroup
Polverigi (AN), "XXV Festival Internazionale Inteatro", 13 luglio 2002 (ipnagogia)
Animali del sogno
di Fanny & Alexander
fotografie: Enrico Fedrigoli
Prato, "Alveare", Museo Pecci, 25 maggio 2001
Cene nella notte
a cura di Fanny & Alexander e Pierpaolo Spadoni
Ravenna, Ardis Hall, 2 febbraio 2001
Peep Show
di Luigi de Angelis e Gerardo Lamattina
produzione: Teddy Bear Company
Ravenna, Teatro Rasi, ottobre 1996
Ba'al Zebub
di Luigi de Angelis e Gerardo Lamattina
produzione: Teddy Bear Company
Riccione (RN), Cocoricò, maggio 1996
BIBLIOGRAFIA
Oliviero Ponte di Pino, Il Nuovo teatro italiano 1975-1988, Firenze,La casa Usher, 1988.
Stefania Chinzari e Paolo Ruffini, Nuova scena italiana, Castelvecchi, Roma.
Certi prototipi di teatro: Fanny & Alexander, Masque Teatro, Motus, Teatrino Clandestino. a cura di Renata Molinari e Cristina Ventrucci, UBULIBRI.
Fanny & Alexander e Zapruder Filmakergroup, Rebus per Ada - Film-gioco tratto dallo spettacolo teatrale Ardis II, Luca Sossella Editore
Ada, romanzo teatrale per enigmi in sette dimore
liberamente tratto da Vladimir Nabokov, Ubulibri