Che cos’è CDE?
Camera Di Espansione nasce come trasposizione del rapporto con l’evento, dalla necessità di parlare di arte, vedere teatro, fare radio in un modo diverso. Negli eventi al CPA si alternavano serate di video-installazioni a spettacoli su palcoscenici, in un’atmosfera di totale contaminazione. E in radio tutto questo si è trasformato in una metafora: ci siamo immaginati due bocce, da una parte il vuoto e dall’altra le molecole. Nel momento in cui apri il rubinetto le molecole si combinano nello spazio in modo casuale. Parlare di ‘Teatro, danza e cose vive’ in modo istintivo, quasi caotico. C’è suono. Rumore. Puntate monotematiche create sul ritmo tra parole liberamente associate.
In un lavoro come questo, quanto è grande il rischio di autoreferenzialità?
Con il nostro programma abbiamo deciso di accettare tutto, a volte ci sono puntate fatte di parole vuote, di suono fine a se stesso, ci accorgiamo di non essere riusciti a raccordare i nostri rumori. Ma la sfida è quella comunque di riuscire a dire delle cose, senza ‘dichiarazioni’, senza ‘giudizi’ netti ma inseguendo il gioco delle suggestioni, il ritmo e l’ascolto.
CDE potrebbe produrre qualcosa anche per la televisione o ha ormai un rapporto troppo stretto con il formato radio?
CDE è una continua ricerca sonora. È un continuo cut-up in cui le cose si smontano e si rimontano, ciò che rimane è il filo conduttore. Tutto a CDE nasce spezzato. A livello televisivo non esisterebbe: CDE è troppo legato al suono, al parlare di oggetti artistici. La televisione invece concretizza, fa divenire tutto riconoscibile, è qualificante. La radio ti fa concentrare di più sull’oggetto che non c’è.
Perché il cd con Contemporanea?
Il cd lo puoi ascoltare come traccia unica, ma anche come una puntata ben riuscita di CDE, non è fatto solo di ciò che dice, ma di come suona. Ogni traccia è un argomento, è stato un lavoro di montaggio. Ci sono pezzi presi da puntate diverse accanto a spezzoni di fuori trasmissione, estratti di Contemporanea03…
Come è nata la collaborazione con Contemporanea?
Quando ci hanno proposto la collaborazione, noi gli abbiamo chiesto la produzione del cd. Non doveva essere pronto dopo due anni, ma così è stato! In realtà il cd era pronto anche un anno e mezzo fa. Anche la conferenza stampa avrà un formato un po’ particolare perché avverrà in diretta dalla radio.