Da qualche anno, sul finir di settembre, a Pistoia si svolge un festival musicale chiamato Arca Puccini. La prima volta che arrivammo al festival si veniva condotti all'interno di un grande palazzo, le cui stanze erano altrettante location per dei concerti di venti minuti. Gli anni successivi ci si è spostati all'aperto, fino ad arrivare agli attuali cortili di un'ex tipografia: camminando di gruppo in gruppo i suoni si spostano, abitano stanzoni e aie, così chi ascolta non può che interrogarsi ciò che sta vedendo, domandarsi cosa stia ascoltando e soprattutto come. Il festival è organizzato dal progetto
nevrosi, il cui lavoro si può riassumere con tre concetti: archiviare, produrre, rappresentare. Si archivia l'esistente, una volta che ci si è dati la responsabilità di conoscerlo in profondità. Ciò che esiste è in questo caso il panorama di gruppi musicali della piana Pistoia-Prato-Firenze, con non pochi sconfinamenti oltre gli Appennini. Dunque, negli anni, ecco passare ad Arca Puccini gruppi e singoli che si sarebbero fatti conoscere in giro:
Baby Blue,
Iosonouncane,
Criminal Jokers,
Matteo Pit, fra i molti. Produrre è probabilmente il passo successivo, quando diventa chiara la necessità di non limitarsi a guardare, quando si capisce che ciò che si vede dipende anche da quello che “possiamo fare”, piccolo o grande che sia. Seguire i gruppi da vicino, organizzare incontri, stimolare confronti. Quest'anno ci sarà una residenza, in cui alcuni gruppi di un panorama indipendente più affermato proveranno a condividere uno spazio e un tempo per arrivare a un concerto la sera di sabato 17 settembre (
Alessandro Fiori, Rico (
Uochi Tochi),
Father Murphy,
Jealousy Party). Rappresentare, infine, significa porre delle domande alla forma-concerto, che di club in club, di festival in festival, resta tutto sommato invariata: si sta di fronte a un palco a chiacchierare, ascoltare, partecipare, con una birra in mano nelle retrovie o nella calca. Il concerto del “super-gruppo” verrà allestito insieme agli sguardi di un disegnatore, del gruppo di videomakers
Influx (ai quali si deve la collaborazione con il teatro
Il Moderno di Agliana, essendo gli Influx i responsabili della direzione artistica) e di ragazzi del locale istituto d'arte, proprio per non limitarsi nell'immaginazione di una fruizione non solamente frontale, mentre dell'idea di ascolto itinerante si è già detto. Rappresentare significa però anche capire chi fra i gruppi oltre la soglia dell'emersione rimangano credibili nel loro momento rappresentativo, il concerto, che con il declino del disco resta una delle poche possibilità di sopravvivenza per la musica indipendente (così nel 2009 vennero ospitati
The Zen Circus, nel 2010
The Cesarians, l'anno scorso
Jeffrey Lewis & The Junkyard).
Momento centrale di Arca Puccini sarà quest'anno la giornata di domenica 18 settembre, che culminerà nel “piano-sequenza” nei cortili dell'Ex-tipografia, ma sarà preceduta da vari momenti di approfondimento. Ospite d'onore il critico rock più noto al mondo, Simon Reynolds, autore di svariate pietre miliari di critica musicale, come
Post-punk e
Hip-hop-rock (editi in Italia da
ISBN). Dopo un question time mattutino con Reynolds insieme al critico del
Mucchio John Vignola, il pomeriggio sarà il momento di
EST/OVEST: stati dell'arte, un convegno su intrecci, affinità e divergenze tra produzione culturale ad Est e produzione culturale a Ovest, al quale partecipano Simon Reynolds, Zakhar Prilepin (scrittore russo edito in Italia da
Voland (
Patologie, 2011) e tradotto in 11 lingue in tutto il mondo), Jaroslaw Mikolajewski, Paolo Cognetti, John Vignola e Goffredo Fofi; i due momenti son intramezzati dall'inaugurazione della mostra
Il teatro sulla strada, nella quale una selezione di manifesti d’artista e fotografie dal 1989 a oggi, prestati dal Nowy Teatr di Poznan, presentano uno spaccato dei cambiamenti avvenuti nella società e nella cultura polacca dopo la caduta del Muro di Berlino.
C'è infine un altra domanda che si snoda nell'immaginazione di Arca Puccini, e che ha a che fare con la produzione di immaginario, sia per gli artisti coinvolti sia per il pubblico. Ci sono momenti particolari, valutabili in mesi, anni, epoche, in cui sembra che alcune opere d'arte possano raccoglierne per intero lo spirito dei tempi. Così l'edizione del 2011 si torna prepotentemente a quel
Il gabinetto del dottor Caligari degli anni '20, il “grande manipolatore” immaginato dalla mente di un presunto pazzo (mentre l'anno scorso avevamo attraversato lo specchio insieme a
Parnassus). Il film verrà proiettato domenica 11 settembre al Teatro “Il Moderno” di Agliana, musicato dal vivo dall'artista elettronico
Iaui.
Altre Velocità seguirà Arca Puccini da vicino, producendo un numero speciale di Nero su Bianco in collaborazione con la fanzine musicale pistoiese Feedback e con alcuni membri delle redazioni delle riviste "Gli Asini" e "Lo Straniero", ma anche provando a raccontare quotidianamente le giornate di Pistoia, dagli incontri ai concerti.