Bologna, marzo 2012. Nel persistente crepuscolo che da qualche anno stiamo attraversando, ci sono luoghi, situazioni, città nelle quali le cose continuano ad accadere, certamente con meno clamore rispetto ai salotti più o meno televisivi che ci circondano. Nel crepuscolo, quello che si può fare è cercare qualcuno che ponga domande, che voglia condividere questioni aperte e che non impieghi il suo tempo ad inseguire il consenso, l'autolegittimazione, la difesa di posizioni. Cercare qualcuno che mostri un dubbio, un'incrinatura, e che la apra al mondo attraverso l'arte. Questo stiamo tentando di fare da qualche anno, Altre Velocità e nevrosi, proponendo fogli di racconto e riflessione in contesti teatrali e musicali. Questo è quello che abbiamo tentato di fare a Bologna, durante le giornate del festival internazionale di fumetto BilBOlbul. Abbiamo prodotto una rivista, Filomena, composta di testi e sguardi disegnati, che usciva ogni giorno in numeri unici ma componibili, da completare l'ultimo giorno di festival. Approfondimenti scritti e serigrafie per proporre chiavi di lettura, scegliendo nelle pieghe del programma alcuni esempi concreti che possano illuminare un intero complesso e multisfaccettato: i discorsi del fumetto e della graphic novel, il disegno animato, i “confini” delle discipline. Bilbolbul è punto di partenza credibile per rintracciare discorsi sul presente, a cui va applicato uno sguardo in movimento e d'insieme, che comprenda altri luoghi, città e discorsi. Dal festival del fumetto sostiamo su alcune “lenti” in grado di parlare a molti, non solo addetti ai lavori, da portarsi dietro in percorsi futuri. Pubblicheremo su queste pagine, nei prossimi giorni, gli articoli e i disegni prodotti dal 28 febbraio al 4 marzo a Bologna.