Questa volta il cancello del Castello Pasquini rimane chiuso. In occasione di Tremendo / Meraviglioso della compagnia Katzemacher il pubblico deve mettersi in fila e aspettare il proprio turno prima di poter accedere al Castello. Siamo invitati a una festa molto particolare, una festa con bodyguard attrezzati di auricolare e grossi occhiali da sole, una festa lussuosa e rigorosamente a inviti. Il lusso sfrenato ha bisogno di protezione e prima di entrare è necessario passare sotto un metaldetector che attesti le nostre intenzioni. È da lì in poi che il viaggio notturno dentro il castello appare come l’immersione nel mondo della camorra. Cameriere, maggiordomi e guardie del corpo sono la fauna di un viaggio dentro il “meraviglioso” mondo del male che Santagata rappresenta nelle dinamiche familiari, nelle grottesche relazioni amorose e soprattutto nella figura dei due “vecchi” capi di famiglia. Prima di entrare si mostrano dei video di famiglia dove tutti i membri vengono ripresi nei loro sorrisi sfacciati, nei tic, nei loro modi volgari travestiti da gesti di alta classe. Potrebbe essere uno di quei tipici servizi fotografici per le nozze che al sud ha un’importanza tutta particolare, ma adesso la famiglia non nasconde la propria natura “aziendale”, la forza economica che la rende splendida e unita.
All’interno del castello attraverso un lungo itinerario di scale stanze e corridoi assistiamo a un susseguirsi di scene, di lampi, di improvvisi frammenti di un male sfaccettato e osceno che ruota continuamente intorno al denaro, ai suoi usi e ai suoi consumi. Santagata è un maestro nel saper utilizzare lo spazio, nel creare degli ambienti, delle atmosfere coinvolgenti e terribili, nel far emergere una luce da sotto una porta o nell’apparecchiare una tavola. E questo primo studio va affiancandosi direttamente a tutti quei lavori che nel corso degli ultimi anni si sono svolti nelle discariche, sulle spiagge, all’aperto o al chiuso di qualche colonia fascista. Insomma a tutti quei lavori che sono nati in diretta relazione con lo spazio. Procedendo nel lussuoso appartamento la festa si rivela piuttosto un incubo e ci ritroviamo dentro a un immaginario che viene adesso ritratto per fulminanti intuizioni e brevi suggestioni e che nel corso della stagione verrà approfondito.
È forse attraverso il kitsch che Santagata ha iniziato un lavoro molto interessante dentro all’immaginario della camorra, è dunque prima di tutto individuando una cifra estetica che si vuol far emergere gli aspetti più “tremendi” di un mondo complesso e contraddittorio. E anche se ovviamente il pensiero va subito a Roberto Saviano, l’occhio di Santagata si riferisce a un ampio panorama letterario che da Montesano va a De Silva, da Balestrini a Ferrandini e De Luca…
Diciamo che dopo aver dato corpo a queste nuove figure del male, Santagata e suoi attori provano a dare una “voce”, a testare cioè i toni e le parole di una lingua tutta da reinventare sulla scena. Insomma, l’inizio di un progetto da seguire con attenzione.