Ieri si sono svolte le prime presentazioni del concorso del 2008, che terminerà fra un anno esatto. Stasera assisteremo invece alla finale del percorso del 2007. Cosa c’è in mezzo? L’abbiamo chiesto a Francesca Serena Casadio, responsabile organizzativa di GD’A: «Il concorso è suddiviso in quattro tappe, tre performative e una di formazione. La prima fase è prevista in urbano in orario diurno, con la disponibilità del solo impianto audio. Da sempre Cantieri spinge i progetti a misurarsi con un ambiente urbano non connotato, anche per capire se i gruppi sono disposti a ripensare il lavoro in condizioni diverse dalla sala teatrale. La seconda tappa si svolge in teatro, nella primavera dell’anno successivo. Qui ci si aspetta che dopo sette mesi il progetto abbia assunto una certa struttura, in vista della finale. Tra le due tappe c’è un momento di formazione» – continua la Casadio – «più che altro volto a fornire elementi organizzativi, amministrativi, di gestione legale. Abbiamo poi anche attivato incontri e confronti sulla poetica, come quello con il progetto di residenza Aksè, in cui i gruppi hanno incontrato operatori ma anche coreografi e danzatori loro coetanei».
Chiunque può accedere a GD’A previa selezione. Ogni fase prevede l’eliminazione o l’ammissione alla tappa successiva.