Una radio dal vivo sul palco del teatro Rasi dopo lo spettacolo Incantati. Dieci incontri dal calcio alla pallavolo, dal rugby alla pallacanestro, dal ciclismo alla boxe, dove atleti, società sportive, giornalisti e artisti si raccontano e dialogano in una riflessione sul legame tra teatro e sport. Ogni puntata sarà arricchita da interventi musicali curati da corali di adulti e bambini, musicisti classici e contemporanei, gruppi di musica popolare, maestri e strumentisti che collaborano con diverse orchestre.
Come si può raccontare lo sport, con l'arte? In che modo l'arte si è approssimata allo sport? Come lo sport racconta la società? Come la pratica sportiva si mette in relazione con l’infanzia e l’incanto dell’infanzia? In che modo lo sport è strumento, percorso, grimaldello del percorso educativo?
Redazione a cura di Alessandro Argnani, Lorenzo Donati, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Laura Redaelli. Cura del suono di Fagio
In questa puntata: "Il Toro non può perdere", con Eraldo Pecci (ex calciatore), Eugenio Baroncelli (scrittore). Interventi musicali a cura del coro polifonico Ludus Vocalis
IL TORO NON PUO’ PERDERE
Eraldo Pecci, nato nel 1955, esordisce in Serie A nel 1974 con il Bologna e gioca poi nelle fila di Torino, Fiorentina, Napoli e Vicenza. Dopo l’addio al calcio, per anni è un brillante commentatore sportivo, opinionista ed editorialista per “la Repubblica”, “L’Unità” e “Il Giorno”. Nel 2013 pubblica Il Toro non può perdere - La magica stagione 75-76 (Rizzoli, prefazione di Gianni Mura), che ricostruisce l’alchimia irripetibile nata in quella squadra, i gol, i riti scaramantici, gli episodi esilaranti, e tratteggia la Torino dell’epoca, una città in cui c’erano ancora la nebbia e la voglia di trovarsi la sera al tavolo di un ristorante fianco a fianco con degli sconosciuti, il calciatore accanto all’operaio. Un libro dedicato non solo ai tifosi del Toro ma a tutti quelli che, almeno una volta nella vita, hanno pianto di gioia o di dolore per un pallone che finisce in fondo alla rete.
Eugenio Baroncelli, classe 1944, ex professore di materie letterarie, vive a Ravenna. Oltre ad alcuni saggi sul cinema, scrive altre opere composte di "marginalità" biografiche recuperate dalla letteratura, dando loro nuova vita e altro senso. Con Sellerio pubblica Outfolio - Storiette scivolate dal quaderno durante un trasloco (2005), Libro di candele - 267 vite in due o tre pose (2008), Falene. 237 vite quasi perfette (2012) e Pagine bianche. 55 libri che non ho scritto (2013). Con Mosche d'inverno - 271 morti in due o tre pose (2011) vince il Premio internazionale Mondello.
Il Coro Polifonico "Ludus Vocalis" diretto da Stefano Sintoni, composto da circa 30 elementi con esperienze polifoniche maturate nelle realtà corali ravennati, si costituisce in Associazione Corale nel 2006, con un repertorio sacro e profano dal '500 al '700 eseguito sia "a cappella" che con accompagnamento musicale. Nel 2006 si classifica primo al “Concorso di esecuzione corale di musica sacra” a Lugo. Dal 2007 partecipa regolarmente al Ravenna Festival nelle liturgie domenicali o nei concerti delle sette. Collabora con varie ensemble orchestrali del territorio ravennate, cura l'organizzazione dei "Concerti di Musica Sacra" nella chiesa dei Cappuccini in Ravenna e ha una ricca attività concertistica e liturgica a Ravenna e nelle città più importanti d'Italia, con alcune partecipazioni anche in Europa.