Nei pressi del Teatro Municipale di Amsterdam, lo Stadsschouwburg. L'Holland Festival fa parte dei "festival metropolitani" europei più blasonati, offrendo una programmazione che comprende teatro, danza, opera, musica, multidisciplinare nell'arco di un mese. Passeggiando per la città si scorgono i manifesti promozionali nei luoghi più al centro della vita quotidiana (fermate del bus, biblioteche, piazze, centri commerciali).
Lo Stadsschouwburg di Amsterdam, costruito nel 1894, ospita rappresentazioni di teatro, teatro musicale, danza. Oggi è la sede del Toneelgroep diretto da Ivo van Hove: per la stagione in corso Toneelgroep ha in repertorio diciassette diverse opere ( dirette da van Hove e da Johan Simons, Thomas Ostermeier, Luk Perceval, fra gli altri). http://www.doppiozero.com/rubriche/169/201205/mariti-di-ivo-van-hove-e-la-regia-europea
Ore 4.30 del mattino, verso il Muziekgebouw aan 't IJ per "Addio alla fine" di Emio Greco, spettacolo in prima assoluta. Nei pressi della stazione centrale, affacciato sul canale che divide il centro da Amsterdam Noord, le banchine della struttura sono il punto di partenza del battello che accoglie gli spettatori sul quale avverrà parte dello spettacolo ideato da E. Greco e Pieter Scholten, con le collaborazioni di Jan Fabre e Peter Boltanski. Durante il giorno ci aspettano all'interno del teatro le videoinstallazioni di Marina Abramovic
Ci accolgono sui docks del canale per "Addio alla fine" di Emio Greco. Personale del WWF ci invita a donare qualche euro contro l'estinzione dei rinoceronti. Una sorta di imbonitore sta seduto su un trespolo: scenderà alle 5.00 esatte per dirci, con una cascata di parole, che non abbiamo bisogno di eroi e farci poi entrare in un battello di lusso. Lì ascolteremo domande sul senso finale di una umanità in estinzione, noi spettatori come i sopravvissuti al Diluvio. Approdiamo in un capannone industriale dove un gruppo di danzatori e danzatrici incarnano un possibile quadro di bellezza, composto di gesti ferini e di grazia. La salvezza è nell'arte, con budget produttivi stellari e aneliti didattici da villaggio vacanze
Nella stazione ferroviaria centrale di Amsterdam e nella Biblioteca cittadina, "City of Abstract" di William Forsythe: nella hall le figure dei passanti vengono catturate da una telecamera, e su un megaschermo rimane solo la traccia del loro movimento. "City of Abstract" è un'installazione del 2000. Ha girato il mondo.
Biglietti e materiale promozionale dell'Holland Festival, a cura di Maureen Mooren e Daniel van der Velden. Manifesti, locandine, booklet sono stati tutti concepiti dai due grafici, forme geometriche su sfondo bianco che campeggiano in tutti i luoghi cruciali della città (grazie a Emilio Macchia per la segnalazione)
Il concessionario Volvo Van Vloten di Amsterdam Nord, oltre il canale che divide la città in due parti. I proprietari ci accolgono nello showroom con calici di vino e forme di pregiati formaggi da degustare. Si sale al primo piano e partono i racconti sul limite fra realtà e finzione degli olandesi Wunderbaum. il loro "Detroit Dealers" è il racconto della vita del nonno del protagonista, con ricongiungimenti famigliari, mockumentary, canzoni. Realtà e finzione sono sabotate, uno dei pochi modi per ricostruire una credibilità a ciò che chiamiamo "racconto".