Dove sta andando il teatro europeo? Quali le proposte più innovative e interessanti? Infine, come le specificità sociali e culturali dei singoli paesi si riflettono nella pratiche sceniche di un contesto artistico che diventa sempre più interconnesso?
Abbiamo rivolto queste domande ad alcuni giovani critici internazionali, uno per ciascuna nazione del Vecchio Continente, in modo molto semplice: una breve lista di cosa portarsi dietro dalla stagione teatrale appena trascorsa, con un occhio di riguardo ai progetti più sperimentali e a quelli che si sono confrontati in maniera diretta con problematiche attuali. Ne è uscita una serie di “cartoline dal 2016” paese per paese, certamente frammentaria ma che – speriamo – possa essere un'istantanea vivida del presente teatrale europeo. (f.b.)
Questa quarta cartolina riguarda la Gran Bretagna ed è stilata da Andrew Haydon, critico freelance con sede a Manchester (qui il suo blog).
Purificati di Sarah Kane, diretto da Katie Mitchell
Lo spettacolo è importante e significativo per innumerevoli ragioni:
1) è la prima opera di Sarah Kane rappresentata al National Theater
2) si tratta del ritorno in Inghilterra e sulle scene del National Theater della migliore regista britannica, Katie Mitchel
3) la produzione possiede un certo livello di “perfezione”
4) la potenza cristallina della perfezione in un testo così brutale, di grande impatto sul pubblico
5) l’eleganza
6) perché dire che le ragioni sono innumerevoli e poi provare a contarle?
Ragazzo di Leo Butler, diretto da Sacha Wares
È stato forse lo spettacolo più originale andato in scena sui palchi inglesi lo scorso anno e anche quello che è passato più sotto silenzio di tutti. Il testo è costruito attorno alla quotidianità di un adolescente frustrato e sconnesso, che non ha quasi alcuna battuta in tutto lo spettacolo. Lo vediamo trascinarsi in un carosello di incontri con persone che non lo apprezzano. Ne risulta un effetto devastante per lo spettatore.
Inarrivabile, scritto e diretto da Anthony Neilson
Un’altra produzione nuova e sbalorditiva, non da ultimo perché si apre avendo a che fare con la Brexit ma si sviluppa poi senza alcun esplicito accento politico. Si tratta invece di una folle commedia su un regista cinematografico (magistralmente interpretato da Matt Smith) che si “autodistrugge” e lotta con tutto se stesso in cerca della perfezione.
(una menzione speciale anche per Come vincere contro la Storia, brillante commedia musicale “camp” di un’ ora ambientato in un container da 40 posti, che riguarda la vita di un aristocratico inglese travestito. Ha debuttato allo Young Vic lo scorso natale e, probabilmente, da lì conquisterà il mondo in breve tempo)
Sh!t Theater
Un giovane e brillante duo, la cui ultima commovente produzione – Lettere alla Windsor House – è una rabbiosa riflessione, con un andamento divertente e incoraggiante, sulle difficili condizioni degli artisti e sull’attuale crisi abitativa di Londra.
Lucy McCormick
È una “metà” della compagnia GETINTHEBACKOFTHEVAN. Ha presentato l’anno scorso un “solo” che è una oscena e provocatoria – eppure singolarmente sincera – rielaborazione della vita di Cristo attraverso danza e canzoni, con la McCormick che interpreta Cristo stesso e Mary, ovvero Maria Maddalena.
(gli spettacoli più interessanti a sfondo sociale e politico)
È innanzitutto difficile scegliere quale sia la “crisi” più significativa del momento, in Inghilterra.
Latte di gentilezza umana è stata fino a ora l’unica risposta teatralmente valida a Brexit (quel progetto di teatro verbatim del National Theater? Ma fatemi il piacere…) ed è stata tra l’altro prodotta prima che il referendum avesse luogo. Lo scrittore e performer Chris Thorpe è rimasto seduto sul palco della Royal Court e ha letto per cinque ore i commenti online agli articoli riguardanti l’immigrazione e la crisi dei rifugiati della stampa di destra. Efficace e completamente orribile.
Andrew Haydon
Cleansed by Sarah Kane, directed by Katie Mitchell
Was remarkable and important for innumerable reasons.
1) the first Kane play at the NT
2) the return of Britain’s best director, Katie Mitchell, to the UK and to the NT
3) the level of “perfection” in the production itself
4) the sheer power of perfection in a play that brutal – the effect on the audience
5) the stylishness
6) why say innumerable and then try to count?
Boy by Leo Butler, directed by Sacha Wares
Was possibly the most original (and one of the most overlooked) new plays staged in Britain last year. Constructed around the day of a disaffected, inarticulate, poor teenager, its script barely gave the main character any lines. We just see him trudge round a carousel encountering people who don’t like him. Overall effect: shattering.
Unreachable, written and directed by Anthony Neilson
Another staggeringly original new play, and completely unexpected – not least because opening around Brexit, it contained no overt political comment. Instead it was an unhinged comedy about a film director (beautifully played by Matt Smith) self-sabotaging and striving after perfection.
(How To Win Against History – special mention also to the first outing for this brilliant, hour-long camp musical comedy playing in a 40-seat shipping container about the life of a cross-dressing English aristocrat. Plays at the Young Vic this Christmas, and will probably conquer the world shortly thereafter)
Sh!t Theatre
Brilliant young company/double-act whose breakthrough last show, Letters to Windsor House, somehow made reflecting angrily on artist-poverty and the London housing crisis funny and cheering.
Lucy McCormick
One half of the company GETINTHEBACKOFTHEVAN, Lucy McCormick’s first full-length solo show is an obscene/provocative (yet strangely sincere) song-and-dance retelling of the life of Christ, with McCormick playing Christ, and Mary, and Mary Magdalene.
It’s hard to know which crisis to pick in England at the moment.
Milk of Human Kindness was the only theatre-Brexit-response that has any validity whatsoever so far (that verbatim piece by the National? Fuck off), and it was made before Brexit happened. Writer and performer Chris Thorpe sat on the stage of the Royal Court and read out the online comments to right-wing newspapers’ reporting on immigration and the refugee crisis for five hours. Compelling and completely horrible.
Andrew Haydon