La stagione teatrale Agorà '17/'18 dell'Unione Reno Galliera, associazione di comuni a pochi chilometri da Bologna, è da poco giunta al termine della sua seconda edizione. Agorà (curata da Elena Di Gioia e prodotta dall'Associazione Liberty) si è conclusa sabato 26 maggio 2018 con un evento circoscritto all'hic et nunc di uno spazio suggestivo come il parco delle ex scuderie di Villa Talon (Volta Reno, frazione di Argelato). L'evento in questione, svoltosi in un'unica data, è stato il 462° Bal littéraire al mondo.
Ma cos'è un “ballo letterario”? È un gioco, una festa, un momento di confronto e una sfida contro il tempo per gli autori che vi partecipano. Le regole sono semplici: ci si incontra il giorno prima con l'intento di scrivere un testo a più mani alternando parole e musica, si compone una lista di dieci brani musicali conosciuti e un testo originale suddiviso in altrettanti episodi; la fine di ogni episodio deve però contenere il titolo della canzone che sarà ascoltata successivamente. Il Ballo letterario diventa dunque un esperimento di scrittura collettiva e lettura pubblica, una mise en éspace in cui gli stessi autori leggono e interpretano ciò che hanno prodotto nel giro di 24 ore. Tra un testo e l'altro, sulle note dei brani scelti, il pubblico è invitato a prendere parte a questa celebrazione – a questo rito – scendendo in pista per ballare sotto la luna.
I protagonisti della serata, insieme al pubblico danzante, sono Fabrice Melquiot (drammaturgo e regista, nonché ideatore del Bal littéraire), Paolo Nori (scrittore e traduttore), Marco Martinelli (autore e regista del Teatro delle Albe), Magdalena Barile (autrice teatrale e televisiva) e Nicola Borghesi (autore e regista della compagnia Kepler-452). Martinelli, a causa di un precedente infortunio, è però «presente soltanto in assenza» – di lui aleggia il “fantasma”, come raccontano gli altri all'inizio – e la sua voce riecheggia attraverso le lettere consegnate al microfono da Alessandro Argnani (attore delle Albe e neo direttore di Ravenna Teatro). A questi si aggiunge anche la partecipazione di Carolina Talon Sampieri, che accompagna Melquiot durante alcuni episodi.
I quattro autori presenti sviluppano un racconto a partire dal loro arrivo a Villa Talon, fino a trasformare se stessi nei protagonisti di una storia divertente e surreale. Lontani dalla città entrano in contatto con la natura, con un tempo che si dilata all'infinito. Nutrirsi soltanto di «wafer e ciliegie» porta i nostri eroi a isolarsi sempre più dal mondo, a perdere ogni connessione con gli altri, ogni legame con la vita di prima. Ispirato dai versi di Guido Gozzano: «Socchiusi gli occhi, sto / supino nel trifoglio, / e vedo un quadrifoglio / che non raccoglierò» (da La via del rifugio), il gruppo dà vita a un nuovo movimento, partito proprio da Villa Talon, quello dell'Inutilismo. Tra loro si chiamano “compagni” e puntano, come massima aspirazione, a restarsene sdraiati sull'erba e a non raccogliere quadrifogli. Così gli autori, ormai personaggi, descrivono la creazione di un ironico decalogo in otto punti (perché completarlo lo avrebbe reso fin troppo utile), vessillo della più nobile battaglia, quella più inutile di tutte: battersi per non tornare all'attività produttiva. Gli inutilisti non hanno alcuna aspirazione se non compiere azioni futili come cercare di impennare con un trattore (Nori) o avviare un workshop di danza a cui non si accettano iscritti (Melquiot).
Immersi in un paesaggio ameno, gli spettatori si ritrovano a danzare sul prato: ci sono coppie, anime scatenate e famiglie con bambini vibranti della stessa aria frizzante che anima il monumentale parco tutt'intorno. L'odore dell'erba calpestata si attenua solo nel momento in cui risuonano le note di Bella ciao, il pubblico rimane seduto, come in contemplazione, cedendo il passo alle falene.
Marzio Badalì
La playlist di questo Ballo letterario
1. Max Gazzè – Ti sembra normale
2. Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza
3. Franco Battiato – Centro di gravità permanente
4. Baccara – Yes sir, I can boogie
5. Bella ciao (purtroppo non sono riuscito a riconoscere l'interprete di questa versione)
6. Donatella Rettore – Lamette
7. Sud sound system – Le radici ca tieni
8. Enzo Jannacci – Silvano
9. Abba – Mamma mia
10. Bob Dylan – I want you