RECENSIONI > Death is certain per Eva Meyer KELLER
Prima erano le fragole a fare da cavie per i meticolosi omicidi che la cuoca-chirurga-scienziata Meyer-Keller, glaciale nel suo camice bianco, concretava su un banchetto anatomico. Il frutto di stagione della nuova epopea del crimine immolato questa sera al Fabbrichino di Prato per ‘Contemporanea05’ saranno le ciliegie: stesso involucro molle, stessa polpa rosso sangue. Stessa morte certa come unico e naturale epilogo per gracili esistenze?
Eppure il solo rapporto con la natura che questi decessi conservano è proprio quello di essere perpetrate su primizie; il resto è risultato di un calcolo scrupoloso che non ha nulla di accidentale.
Con la licenza favolistica che tramuta le teiere di Walt Disney in sagge consigliere per aspiranti principesse, gli strumenti culinari di Eva Meyer Keller suggeriscono potenziali armi per candidati killer, rimandi a inesauribili citazioni filmiche e cronache noir. L’ampio ricettario dispone di cappi, imbarcazioni naufraganti, materiali combustibili; aggiungi quell’impasto agrodolce di scherzo e serietà, estro q.b. e il kit è completo, il piatto è servito.
Che il repertorio di crudeli-tanasie fosse traboccante di trovate e la composizione del suo corredo scrupolosa e accorta, la performer tedesca lo aveva già svelato nei progetti precedenti.
Abbiamo tempo fino a domani per ipotizzare quali nuove diaboliche pensate abbia riservato la Keller per le sue vittime, poi sarà il turno dell’argentino Rodrigo Garcia con una creazione dal titolo Matar para comer.
Nel frattempo allontanatevi dalle cucine!