Ieri sera è tornata una fresca brezza d’autunno, come ad annunciare qualcosa. Accompagnati, scopriamo il luogo, a lungo segreto, di Hey Girl! E’ grande e sperduto. Una cascina che per l’occasione è svuotata dei suoi occupanti. Ma l’odore degli animali è ancora forte. È in questo stesso momento che lo spettacolo comincia, o forse era già cominciato questa mattina, ieri, qualche anno fa.
All’interno lo spazio è di un bianco incandescente, immerso in un fumata vaporosa: è l’universo della Socìetas Raffaello Sanzio. Questo spazio si richiude quasi ermeticamente su di noi, diventa anonimo. La musica di Scott Gibbons apre il ballo sulla prima immagine, la più bella sicuramente, la più folle. Su di una lunga tavola bianca eretta sul lato sinistro della scena, due corpi di donna escono lentamente da un mucchio di fango. L’argilla scivola sui loro corpi, cade sul pavimento. Da questa massa materica non nascerà che una sola donna, molto giovane. L’altro corpo, interamente d’argilla, sorprendentemente identico, ora fonde sul bordo della tavola.
Hey Girl si è alzata, ha un corpo adolescente, si muove in questo spazio bianco e rosa pastello che ricorda una casa di bambole. Si guarda allo specchio, colpisce un grosso tamburo, si trucca. Enumera nomi di regine giustiziate in una lista infinita, e poi versa su una spada bollente - posata nel mezzo della scena - un profumo inebriante, che brucia.
Gli odori sono fortissimi, entrano con violenza, quasi tolgono il respiro. In questo spettacolo, tutto ‘rinchiude’. La giovane donna stessa sembra intrappolata in questa scatola e all’interno del suo corpo che si deforma e si duplica. Le Girls sono ormai due. A turno, chiamano imprigionate sotto la maschera di una testa gigante: « Aiuto ! Aiutatemi ! che devo fare, che devo dire ». E il secondo corpo che sembrava inizialmente replica del primo, diventa altro. La sua pelle è nera, le sue forme femminili. Segue il balletto finale. Mentre sul grande muro bianco nel fondo della scena sfilano le battute che si scambiano Romeo e Giulietta nella scena del balcone, uno dei corpi, ridipinto d’argento, diventa guerriero. Spada in pugno, si lancia in un samba sfrenato, mentre l’altro corpo è diventato farfalla agonizzante, a terra per non aver potuto volare via. Hey Girl è una danza crudele e magnifica che nasce e muore all’ombra delle fanciulle in fiore.