RECENSIONI > Sull'importanza di fare il nodo alla cravatta
La scena si apre in un'immobilità in cui la luce e l'atmosfera sono ferme, come sospese a mezz'aria. La scenografia dai colori beige smorza ogni passione sottesa. Siamo nel vuoto dei gesti, nell'assenza di parole, nell'opacità dello sguardo. Poi una speranza ci arriva dallo sposalizio casareccio intentato a partire da una tovaglia che si fa velo da sposa e un mazzo di fiori in mezzo al tavolo trasformato per l'occasione in bouquet. E per un istante crediamo che ci sia la possibilità di una via di fuga verso la felicità.
La sposa pedala e sorride, sembra una domenica pomeriggio sul risciò. Poi gli sguardi indietro si fanno più frequenti, la pedalata più veloce e scomposta, un pianto arriva da lontano e lo si confonde con una risata sgangherata. La tragicità esplode fra le mani di lei, come una detonazione che manda all'aria i fiori, non ha più nulla in mano dove immergere e perdere il naso. La signora oramai è scomposta, ossessivamente gira in un cerchio sbilenco tentando di riacciuffare brandelli di fiori, per salvare così le reliquie di una felicità, forse fin troppo costruita. Il fulcro della tragedia domestica ruota attorno all'elemento femminile che riesce a toccare delle corde di verità molto lontane dalla compostezza iniziale, annaspando nel fango e nella sporcizia del gesto. Le parole che le corrono in aiuto sono segni d'amore urlati con il cuore, capaci di mettere in mostra la sofferenza di una solitudine domestica abitata insieme al coniuge distante.
Il coniuge mantiene sempre un distacco, da macho prima, ironico poi. Dopo il proclama diretto agli uomini e le ammonizioni suggerite (Uomini! Fare il nodo alla cravatta non è importante!!!) si lancia in una disco dance offrendo un corpo sempre diverso al servizio dei volti delle star della canzone, ritratte sulle copertine dei vecchi dischi a 33 giri. Ed è proprio questa sua danza, compiaciuta e narcisista, che fa scatenare l'ultimo impeto nella moglie che gli punta una pistola ad acqua contro ma, incapace di uccidere e uccidersi, sembra tornare su quei suoi passi che precedentemente ci avevano rapito per intensità e coerenza drammaturgica.