Ogni mese, la nostra rubrica Notizie teatrali dal mondo prova a indagare, in modo sintetico e senza pretese di esaustività, lo “stato generale” delle pratiche teatrali a livello internazionale raccogliendo notizie dalle scene di vari paesi prestando attenzione sia a eventi più “istituzionali” che a esperienze marginalmente significative, nella speranza che aprano brecce su mondi e contesti spesso a noi poco conosciuti.
60 anni fa ci fu la prima, storica, apparizione della compagnia del teatro Bolshoi russo alla Royal Opera House di Londra, in piena guerra fredda.
> Per approfondire:
El Bolshói y Londres: 60 años de una gira que desafió a la Guerra Fría (da El Pais, in spagnolo)
A breve, studiare teatro in Inghilterra potrebbe costare molto di più che in passato. Dopo la decisione governativa di alzare il limite massimo concesso per le tasse universitarie, alcune accademie teatrali hanno annunciato di essere intenzionate ad aumentare i costi di iscrizione a partire al prossimo anno. La misura è già stata criticata da molti “addetti ai lavori”, come il compositore Andrew Lloyd Webber (ora membro della Camera dei Lord), con l'accusa che lo studio della pratica teatrale diverrà accessibile solo alle classi più privilegiate.
> Per approfondire:
UK drama schools to raise fees above £9,000 (da The Stage, in inglese)
Continua in Inghilterra il senso di incertezza causato dal risultato del Brexit anche nel campo delle arti performative (di cui avevamo già parlato qui). In particolare le maggiori preoccupazioni si nutrono a livello dei finanziamenti, sia interni che esterni, e a livello della libertà di movimento degli artisti al di fuori del paese. Creative Scotland, per esempio, ha annunciato che potrebbe non riuscire a sostenere tante organizzazioni culturali quante ne aveva sostenute in passato, mentre ancora da decidere è la gestione dell'accessibilità ai finanziamenti europei da parte dei progetti inglesi (sebbene per i prossimi due anni dovrebbe essere garantita). Allo stesso modo, l'Arts Council si è detto “altamente preoccupato” per le future possibilità di movimento all'estero degli artisti inglesi.
> Per approfondire:
Creative Scotland warns of cuts following Brexit vote (da The Stage, in inglese)
Creative Europe addresses concerns over access to funding post-Brexit (da The Stage, in inglese)
Arts Council admits concern over impact of Brexit on free movement of artists (da The Stage, in inglese)
Ha creato un certo scalpore la demolizione del teatro Al-Salam ad Alessandria d'Egitto. La sala, sebbene non più operativa da qualche anno, è stata infatti uno dei luoghi centrali dello sviluppo del teatro egiziano dalla seconda metà del secolo scorso ed era considerata un'icona architettonica della città.
> Per approfondire:
Another legacy wasted: Alexandria’s Al-Salam theatre is demolished (da Daily News Egypt, in inglese)
Alexandria’s El-Salam theatre faces demolition to public dismay (da Ahram, in inglese)
Il teatro Al-Salam di Alessandria d'Egitto, prima e dopo la demolizione
Una decisione dell'Actors' Equity Association statunitense sta mettendo in crisi i piccoli teatri di Los Angeles. Qui, infatti, i teatri con una capacità minore ai 99 posti godono di un particolare accordo che concede di elargire stipendi inferiori al minimo salariale nazionale. Tale regime ha dato il via in passato alla proliferazione di sale di piccole dimensioni nonché a una differenziazione delle proposte sceniche cittadine. Tuttavia (in seguito anche a lamentele da parte degli attori verificatesi nel corso degli anni) l'Actors' Equity Association ha deciso di uniformare il regolamento per qualsiasi categoria di sala, scatenando l'opposizione di molte delle realtà colpite dal cambiamento.
> Per approfondire:
Actors' Equity and L.A.'s 99-seat theaters: A brief history (da Los Angeles Times, in inglese)
International news: Pay row over 99-seat venues (da The Stage, in inglese)
La campagna di opposizione alla decisione dell'Actors' Equity Association (in inglese)
Dario Loperfido ha rinunciato alla carica di assessore alla cultura della città di Buenos Aires, in seguito a controverse dichiarazioni sul numero di desparecidos durante la dittatura militare di Videla. Loperfido, anche direttore del Teatro Colon, è stato investito da una serie di contestazioni da parte di attori spesso e volentieri provenienti dal suo stesso teatro, che hanno bloccato alcune performance chiedendone le dimissioni.
> Per approfondire:
Tres razones que explican la renuncia de Darío Lopérfido (da La Nacion, in spagnolo)
In Inghilterra la scena indipendente decide di far sentire la propria voce, organizzando una controconferenza in risposta al Theater 2016 tenutosi il 12 e 13 maggio a Londra (ne avevamo parlato qui). L'iniziativa Theater 2016 era infatti stata criticata per i suoi costi di partecipazione estremamente elevati. Alcuni artisti e operatori culturali hanno allora deciso di lanciare la proposta per un evento più inclusivo e più rappresentativo dell'intera scena inglese, che dovrebbe aver luogo entro la fine di quest'anno e chi si chiamerà – eloquentemente – Real Theater 2016.
> Per approfindire:
Independent sector to stage rival event in response to ‘uninclusive’ Theatre 2016 conference (da The Stage, in inglese)