Perché non prendersi il tempo per aprire il proprio laboratorio creativo e il proprio processo di pensiero allo sguardo di altri colleghi? Perché non affiancare ai molti spazi di discussione sulle politiche culturali, anche un confronto più strettamente artistico? Alcune suggestioni dal progetto “Lo stato dell’arte” di Cresco.
Sembra di trovarsi sopra a una faglia: c’è un disegno preciso e ben delineato, eppure la coreografia ci mostra di continuo come tale disegno non sia l’unico possibile. Una cartolina dal festival Danza Urbana
In una crescente furia scenica che si ripercuote sui quattro lati del palco, Del Zozzo assume quasi il ruolo di un “anti-Prometeo”. La recensione di Francesco Brusa.
Mirza Metin è il fondatore di Şermola Performans, gruppo teatrale indipendente con sede a Istanbul. Ci ha raccontato il suo percorso artistico, gli inizi durante il conflittuale periodo degli anni '90, con uno sguardo anche alle recente repressione governativa.
Un attraversamento di quattro spettacoli (Lola Arias, ErosAntEros, Claudio Longhi, Kepler-452) e di questioni politiche nazionali e locali.
Ultima tappa di quella che definiamo "trilogia del dissenso", l'ultimo spettacolo di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari ci accompagna fino al termine della notte e, pur nello stridore di quello che non è propriamente un lieto fine, non cessa di stringerci la mano.
Attore, autore e regista teatrale, Şheir ha una storia che si intreccia con l’attivismo politico e con i conflitti sempre aperti che caratterizzano questa terra. E proprio attraverso la sua storia intravediamo anche il teatro come nodo fondamentale, crocevia espressivo prolifico e proliferante nelle più diverse occasioni.
Per anni compagnia municipale della città, Amed Şheir Tiyatrosu ora si trova senza alcun finanziamento pubblico in seguito all’esautorazione del governo comunale dovuta al conflitto fra militari turchi e guerriglieri curdi del 2015/2016. Abbiamo parlato con Nazim Hikmet Çalişkan e Mehmet Emin Yalçınkaya per capire le motivazioni che animano la loro pratica scenica.
Il conflitto fra le forze dello Stato turco e quelle dei militanti curdi ha lasciato non poche conseguenze nella città di Diyarbakır, con la chiusura di molti centri di promozione della cultura curda. Fra questi anche il gruppo di artisti e intellettuali di “Pale Huner”, che hanno però deciso di riaprire la propria associazione in periferia.
Çiplak Ayaklar è il verso di una poesia del poeta Ilhan Berk e in turco significa “piedi nudi”. Così il percorso di questa compagnia di danza contemporanea basata a Istanbul sembra essere coerentemente improntato alla totale sincerità e alla totale indipendenza.
L'introduzione a un nuovo ciclo, curato da Francesco Brusa, che ha intervistato vari artisti teatrali della Turchia per tentare di tracciare un quadro durante un periodo difficile dal punto di vista della libertà di espressione.
La decisione di assegnare al curatore belga Chris Dercon la direzione artistica dello storico teatro di Berlino-Est Volksbühne ha generato molte controversie nell’ambiente teatrale tedesco. Ne abbiamo parlato con Holger Syme, docente di teatro all’Università di Toronto.
In Polonia si sta giocando, attraverso l'arte, una grossa partita politica. Ne abbiamo parlato con Piotr Rudzki, ex-literary manager del Polski Theatre, per provare a capire meglio cosa significhi per il teatro trovarsi al centro di enormi sommovimenti sociali.
Oscar De Summa veste i panni dell’anti-eroe shakespeariano nel suo ultimo lavoro, recensito da Francesco Brusa, in cui assistiamo a una destrutturazione non dell'opera, ma della spettatorialità.
Sembra di essere nell'appartamento di Georges Perec, ma siamo nello spettacolo di Pascal Rambert, "L'arte del teatro", recensito da Francesco Brusa.
Un viaggio da ovest a est dell'Ucraina, per scoprire la scena indipendente del paese. Nel mezzo, le problematiche irrisolte dei conflitti in Crimea e Donbass e le tracce - ancora vive nella società - della rivoluzione di Euromaidan. Un reportage di Francesco Brusa.
A ridosso del referendum turco, abbiamo intervistato l'attore e regista Volkan Yosunlu per capire come si sta svolgendo il vasto processo di repressione nei confronti degli intellettuali, quali sono gli interessi in gioco e in che modo si possano anche solo immaginare forme e spazi di “resistenza” per il futuro.
Pavel Yurov è stato sequestrato dai ribelli pro-russi per 70 giorni. Nel solco di tali esperienze sono nati lavori teatrali che lo hanno portato anche all'estero. In questa intervista abbiamo provato ad addentrarci nelle tensioni della scena indipendente ucraina e a capire come il teatro possa affrontare conflitti che – nonostante i cessate il fuoco ufficiali – sono ancora in là dal concludersi.
"Nuova Scena" è una struttura di teatro indipendente a Kharkov, Ucraina, attiva da ormai 25 anni. Abbiamo incontrato il regista Nikolai Osipov e l'attrice Olga Solonezkaja, facendoci raccontare la genesi e i mutamenti di questo spazio artistico e creativo nel cuore della repubblica est-europea
Il mini-festival londinese "Top Trumps" per contestare il neo presidente americano, il processo all'ex ministro della cultura coreano, i premi spagnoli dedicati a spettacoli di danza e teatro del circuito alternativo. Sono alcune delle notizie teatrali dal mondo che abbiamo raccolto per il mese di gennaio.
Anton Romanov è un giovane regista ucraino originario di Sinferopoli, Crimea. In seguito al processo di annessione della penisola alla Russia è stato costretto a fuggire in diverse città del paese, fino a stabilirsi nella capitale Kiev. Qui è uno degli animatori del Postplay Teatr, spazio indipendente di teatro contemporaneo. Lo abbiamo incontrato per approfondire le ragion del suo fare teatro in tempi di conflitti aperti.
A maggio del 2014 la città ucraina di Severodonetsk è stata per due mesi sotto il controllo dei ribelli separatisti, fino alla riconquista da parte dell'esercito nazionale. A seguito di questi eventi, Serghej Dorofeev ha rinnovato la sala teatrale della città diventandone il direttore organizzativo. Un'esperienza di cui di parla in questa intervista.
A Shikov, quartiere-dormitorio di Lviv, una regista e un attore ucraini hanno da poco inaugurato la sala “Teatr Domus”, il primo spazio teatrale indipendente della città. Abbiamo provato a esplorare il senso del fare teatro in una comunità “periferica”, dopo essere stati costretti a ricominciare il proprio percorso da zero.
Abbiamo incontrato a Kiev la direttrice artistica del progetto Дикий Театр (Teatro selvaggio), facendoci raccontare la sua idea di teatro e chiedendole una visione d'insieme della scena ucraina anche alla luce dei recenti proteste di EuroMaidan e dei conflitti in Crimea e Donbass.
Attori inglesi con figli sono discriminati, attori statunitensi si schierano contro il presidente eletto Trump, attori kenyoti vittime di un attacco terroristico. Sono alcune vicende accadute nel mondo del teatro e raccolte nella nostra rassegna mensile.
Simten Demirkol – docente presso la Anadolu University – ci racconta i rapporti fra teatro statale e indipendente, la repressione in atto anche in ambiente artistico, la condizione dei giovani registi e attori, provando a immaginare possibili linee di sviluppo futuro dei linguaggi scenici.
Il banale è politico. Questa consapevolezza – talmente introiettata da diventare praticamente sottaciuta – è uno dei punti di partenza più evidenti di tanto teatro dell'Est Europa. Ce ne parla Francesco Brusa.
"È giunto il momento per la critica di negare con decisione le proprie origini. Il problema non è che le persone vogliano sempre di più farsi governare dall'esterno, ma anzi, è che tutti ci sentiamo speciali al punto che non lo è più nessuno". Una lunga riflessione di Francesco Brusa.
Le polemiche contro la nuova direttrice dello Shakespeare's Globe Theater a Londra, la riorganizzazione dei finanziamenti al teatro in Australia, uno spettacolo israeliano che approda per la prima volta in Cisgiordania: sono alcune delle notizie accadute a ottobre nel mondo del teatro e raccolte nella nostra consueta rassegna.
La censura di uno spettacolo di Elfriede Jelinek in Polonia, l'allontanamento del Dah Theatre dalla sua sede a Belgrado, la causa in tribunale tra gli artisti e il ministero della cultura in Israele, la cancellazione di un concerto a supporto del movimento Black Lives Matter a New York. Sono alcune delle notizie internazionali sul teatro raccolte nella nostra consueta rassegna.
Dopo il colpo di stato avvenuto tra il 15 e il 16 luglio in Turchia, abbiamo chiesto a Emre Yalçın (regista della compagnia teatrale “Beyoglu Kumpanya”) e a Semih Çelenk (docente di teatro all'università Dokuz Eylül di Izmir) di spiegarci il loro punto di vista sulle ultime vicende e di provare a ipotizzare come queste possano influenzare la scena teatrale del Paese.
Gli effetti della Brexit sulla comunità teatrale britannica continuano a essere l'argomento principale della nostra consueta rassegna sulle "notizie teatrali" dal mondo. Ma siamo stati anche in Egitto, per la scellerata demolizione di uno storico teatro, e a Buenos Aires, dove l'assessore alla cultura si è dimesso in seguito all'implicazione nello scandalo dei desaparecidos.
Gianina Carbunariu è una delle figure più conosciute della scena indipendente rumena. In questa breve conversazione ci racconta il suo teatro sempre attento alla realtà sociale del proprio paese, la genesi dei suoi spettacoli spesso “provocatori” e le scelte compiute durante la sua intensa carriera.
Jean-Baptiste Demarigny è fondatore del teatro LeStudio, una sala indipendente nella capitale serba che funziona come una struttura “ufficiale”: un repertorio di spettacoli messi in scena a rotazione che si infoltisce di anno in anno, esplicitamente teso ad attirare un pubblico generalmente estraneo al teatro. Con un occhio però alle questioni politiche.
Nela Antonović è fondatrice di Mimart Teatr, una delle prime realtà indipendenti della scena di Belgrado e, forse, la prima in assoluto che tenta di assumere un approccio contemporaneo e sperimentale al movimento. Con lei proviamo a ripercorrere un'esperienza che continua ancora oggi.
Gli stati generali del teatro a Londra, la Giornata mondiale della danza, i disordini tra le compagnie teatrali australiane e l'occupazione del Ministero della cultura in Brasile: sono alcune delle notizie internazionali sul teatro accadute in maggio e raccolte da Francesco Brusa.
Una conversazione con David Schwartz, tra i promotori del progetto Platforma de teatru politic che si propone di fare teatro da una prospettiva dichiaratamente politica e “di sinistra” attraverso spettacoli che analizzano temi ed episodi generalmente marginalizzati dal discorso pubblico rumeno, come quelli relativi alla situazione e alla storia delle “minoranze”.
Nella sua ultraventennale carriera, il Dah Theatre ha sempre cercato di esplorare tutte le “ferite aperte” della società serba, guadagnando popolarità e consensi all'estero, ma rimanendo sempre osteggiato dal sistema nazionale. In questa intervista, Dijana Milošević ci racconta il teatro impegnato e politicamente “contro” della compagnia.
A settembre 2015 è scoppiata a Chişinau (Moldavia) una protesta dalle dimensioni e dalla durata inaspettate. Ci è sembrato un momento fecondo per (ri)porsi alcune domande sul teatro, per osservare se e come la scena locale avesse reagito a un evento socio-politico di vasta portata. Ma soprattutto per mettere alla prova dei fatti tanti discorsi sulla possibile valenza politica del teatro e sul ruolo che esso dovrebbe avere nella contemporaneità.
Premi e riconoscimenti, spazi di resistenza, lo stato della crisi: la nuova rubrica di notizie internazionali sul teatro, curata da Francesco Brusa, indaga e condivide le pratiche teatrali nel mondo.
Anna Della Rosa, Giovanni Franzoni, Luca Lazzareschi e Laura Marinoni rispondono a qualche domanda su Prova di Pascal Rambert, uno spettacolo che esalta le qualità degli attori, mettendo al centro la parola.
Una agile pièce, tradotta dall'albanese da Monica Genesin e Giancarla Carboni con la supervisione letteraria di Anna Maria Monteverdi ed edita dalla Cut-Up, che ha quasi il sapore di un pamphlet satirico, tanti ed espliciti sono i suoi riferimenti all'attualità politica.
Dorina Khalil Butucioc è drammaturga e studiosa di teatro moldavo. Con lei parliamo di post-moderno, del panorama teatrale moldavo contemporaneo e influenza del teatro sovietico.
Direttore del Festival del teatro indipendente di Bucarest e del Teatro Godot di Bucarest, George Remes ragiona sull'esperienza della scena teatrale rumena, divisa tra quella istituzionale e quella periferica.
Una nuova puntata del nostro speciale est: il Teatr Tanca Lublin proviene da una realtà interessante non solo dal punto di vista del teatro, ma anche da quello delle politiche che lo dovrebbero sostenere.
Nell'ambito di Gender Bender Festival 2015 abbiamo visto Ours, del coreografo israeliano Idan Sharabi, presentato insieme allo spettacolo Please Me Please di Liat Waysbort. Recensione di Francesco Brusa.
La Service Station for Contemporary Dance di Belgrado è un'organizzazine che dal 2006 riunisce danzatori, coreografi, teorici, critici e operatori teatrali che condividono l'interesse per la danza contemporanea e la consapevolezza di un vuoto istituzionale nella società serba che è necessario riempire. Un racconto di Franscesco Brusa
Nuovo appuntamento del nostro reportage dal festival PlaStforma a Minsk, dove abbiamo intervistato il Karakuli Dance Theater a partire dal loro spettacolo One in the square. Si parla di teatro politico, del rapporto fra caos e ordine e del metodo di creazione del gruppo. A cura di Francesco Brusa
Vyacheslav Inozemtseva è direttore del teatro InZhest e organizzatore di PlaStforma. Con lui discutiamo delle esigenze e degli obiettivi che animano il festival, dei risultati che ha raggiunto e del pubblico che lo segue
Il nostro "Speciale Est" fa tappa in Bielorussia, dove Francesco Brusa ha attraversato le multiformi proposte del festival PlastForma, non senza essere stato ospite del Belarus Free Theatre, direttamente dove nascono le loro creazioni
Benno Voorham, coreografo olandese con base in Svezia, ha all'attivo diversi progetti che coinvolgono Paesi dell'Est europeo (Moldavia, Ucraina, Bielorussia, Georgia). Lo abbiamo incontrato per discutere della sua poetica e dei teatri a est
Rusanda Curca è critica, assistente alla direzione artistica del Teatrul Ionesco e co-organizzatrice del festival Verbarium di Chisinau. La abbiamo intervistata per tratteggiare una possibile immagine del panorama in cui si muovono le arti sceniche moldave odierne.
In una piccola sala autogestita il Teatru Spalatorie di Chisinau ospita spettacoli, performance, iniziative culturali e sociali. Abbiamo intervistato Nicoleta Esinencu, fondatrice dello spazio e regista, e Nora Erdogan, autrice e organizzatrice. Interview with Nicoleta Esinencu and Nora Erdogan, english version at the bottom
New Performing Practices in Eastern Europe è un volume polifonico edito dal festival internazionale di Sibiu. Ve lo raccontiamo attraversandone per lampi le diverse parti che lo compongono
All'interno di Crisalide XX si è svolto il laboratorio filosofico “Critica della ragion creativa”, ospitato a Forlì nel settembre 2013. Con Francesco Brusa, lo riattraversiamo in cerca di quegli snodi in grado di connettere filosofia e teatro, spunto per uno discussione da portare avanti nel tempo
Ospite a Vie 2011, l'artista spagnola Angélica Liddel si racconta in questa videointervista per Altre Velocità. Riprese e montaggio a cura di Francesco Brusa, novembre 2011
Videoracconto di Una settimana di bontà _ stagione 2 di Orthographe: le prove, i casting, lo spettacolo, in una conversazione con Alessandro Panzavolta. Riprese e montaggio di Francesco Brusa
Presentazione video di Serissimo metodo Morg'hantieff per attori, teatranti e spettatori, Edizioni dell'Asino. C/o Libreria MODO Infoshop, Bologna 2012, con Claudio Morganti e Alessandra Cava