In deficit di speranze per un miglior governo dell’UE, Francia e Olanda dicono: NO. La costituzione europea impone ai cittadini, senza priorità e partecipazione, un ‘edificio istituzionale’: in deficit di comunicazione, in surplus di convinzione di consenso. L’euro è accusato di ogni sorta di misfatti, di aver fatto aumentare i prezzi, di aver imbrigliato la politica fiscale: in deficit di politica dello spreco e del tentativo di. Bisognava forse continuare ad affidarsi al degrado della lira sul mercato valutario piuttosto che all’inventiva e alla ricerca di nuove strade? Il teatro è di quei pochi che non vogliono essere più intelligenti di altri, più competitivi e produttivi, ma di quelli che amano ridere, piangere, cambiare pelle, essere mobili e incoerenti, che invece di corazzarsi si assottigliano: in deficit di produttività. In deficit di consenso: il teatro disprezza ciò che la politica cerca. Il teatro ha bisogno di soldi pubblici: in deficit economico. La ricerca sia essa scientifica, umanistica o artistica necessita di spreco: in surplus di politica antieconomica. E se deficit non fosse solo vacuo epiteto ma approccio nell’inadeguatezza che si fa stile di vita e di espressione? E se la mancanza di qualcosa, stimolasse i senza collocazione nell’ingranaggio a produrre del nuovo, un nuovo lontano dalle rigide e infeconde contrapposizioni, dalle sterili assolutizzazioni, verso nuove prospettive di dialettica, in deficit di schemi fossilizzati?