Il gruppo nanou nasce nel 2003, unendo le individualità di Rhuena Bracci, Marco Valerio Amico e Roberto Rettura. La prima produzione, Kostja, arriverà in finale al Premio Scenario. Accadimenti di cui vediamo spesso gli esiti ma non le cause, ipotetiche scene del crimine in cui manca il corpo del reato, relazioni di coppia in ambientazioni fra il noir e l'horror fanno dei lavori di nanou una sfida continua allo spettatore, spinto a stabilire una gerarchia tra apparenti primi piani coreutici e presunti sfondi scenografici popolati da corpi in bilico fra quotidiano e soprannaturale, fra presenza e personaggio. In Namoro folgorazioni di figure per brevi istanti sostano nel corpo ginnico di Rhuena Bracci, mentre un uomo di schiena proferisce un flusso di parole ripreso dai Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes. Nella successiva produzione, Desert-inn (2006) il gruppo dissemina il palcoscenico di indizi per ricostruire l'ipotetico omicidio di una donna, come in un noir, mentre Sulla conoscenza irrazionale dell'oggetto (tracce verso il nulla), del 2007, la disarticolazione di rumori vocali di Marco Valerio Amico, i messaggi scritti su una lavagnetta, la misteriosa scatola blu trascinata in scena da una donna zoppicante disegna un paesaggio denso di influenze cinematografiche e letterarie. Motel è il primo manifestari di un procedere per progetti pluriennali, composti di occorrenze fra loro linguisticamente differenti. Nella prima stanza la nostra percezione è guidata da un tessuto di suoni e rumori presi dalla realtà (passi, voci in un ristorante, la risacca del mare, gabbiani), una “temperatura” sonora e d'ambiente ad opera di Roberto Rettura che disegna un contesto per ciò che vediamo, evitando i manierismi emozionali di molta elettronica a teatro. Aleggia la sensazione che qualcosa di grave stia per accadere, o sià già accaduto fuori dalla nostra vista. Motel si articola in tre stanze e si sviluppa dal 2008 al 2011. Seguiranno il percorso di Dancing Hall (2013, anch'esso composto da più spettacoli), che indaga i confini di un movimento legato ai balli di sala, le ossessioni poetiche e gli indizi narrativi del progetto Strettamente Confidenziale (2014), un labirinto itinerante che conduce lo spettatore nei meandri sentimentali cari alla compagnia, fino al nuovo John Doe, prima tappa del progetto che sonda i confini dell'identità dal nome J.D. La compagnia cura dal 2005 il progetto di autoformazione residenziale "Aksè", e si è manifestata anche attraverso spettacoli non inseriti nei cicli precedentemente citati, come Sport, indagine sull'afflato poetico del gesto ginnico e del movimento sportivo (2010).